Pubblicato il Giugno 26th, 2018 | by Roberto Paravani
0VV.AA. – When the Day Is Done (2018)
1. Introduction – Nick Drake
2. Forest And The Shore – Keith Christmas
3. Ophelia’s Song – Shelagh McDonald
4. I Keep A Close Watch – John Cale
5. Dancing At Whitsun – Tim Hart & Maddy Pryor
6. Rainbow River – Vashti Bunyan
7. I’ve Seen The Movie – Andy Roberts
8. White Witch – Spriguns
9. It’s My Own Way – Gillian McPherson
10. Follow On – Steve Ashley
11. Silver Threads And Golden Needles – Sandy Denny
12. Love Is A Funny Thing – Spirogyra
13. Friend To Me – Gary Shearston
14. Honour Bright – Shirley Collins
15. First Light – Richard & Linda Thompson
16. Raviolé – Audience
17. Madonna Blue – Illusion
18. Gimme An Inch Girl – Ian Matthews
19. What Memories We Make – Dana Gillespie
20. Pick Up A Gun – Ralph McTell
Etichetta Ace Records/CD
Durata 78’50”
Durante la registrazione dell’album di debutto FIVE LEAVES LEFT, Nick Drake chiese al produttore Joe Boyd di assoldare un suo vecchio compagno di college, tale Robert Kirby, per alcuni arrangiamenti orchestrali: Boyd assecondò il desiderio dell’artista sebbene fosse parecchio preoccupato dal fatto che Kirby non fosse mai entrato in uno studio di registrazione. Nonostante questo problema non da poco, Kirby lavorò proficuamente con Drake e i suoi arrangiamenti degli archi contribuiscono ad amplificare quel sapore barocco e malinconico tipico delle canzoni del giovane cantautore. Robert lavora nei primi due album di Nick Drake, tra l’indifferenza generale e non sapendo in quel momento – siamo agli inizi della sua carriera di orchestratore, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 – di avere fatto un lavoro creativamente rilevante in due dei dischi più importanti della storia della musica popolare. Nel corso della sua lunga carriera di arrangiatore, terminata solo a causa della morte avvenuta nel 2009 a 61 anni, Kirby ha offerto il suo talento a decine di dischi, alcuni dei quali molto famosi, ma nell’immaginario collettivo rimane e rimarrà sempre colui che arrangiò gli archi per Nick Drake.
A distanza di quasi un decennio dalla morte, la Ace Records va meritoriamente a raccogliere in un lungo, consigliatissimo CD, alcuni dei suoi lavori rovistando soprattutto tra le cose meno conosciute di inizio carriera. E sia il titolo che la cover dell’album non potevano non far riferimento proprio a Nick Drake che peraltro apre la compilation con la breve introduzione presente in BRYTER LAYTER. L’antologia presenta venti pezzi pubblicati tra il 1970 e il 1978, quasi tutti da artisti inglesi di ispirazione folk-rock: qualche nome conosciuto come quelli di John Cale, Sandy Denny e Richard Thompson, altri dimenticati dai più come gli Audience, gli Illusion (da riscoprire!), e una grande maggioranza di sconosciuti (almeno per chi scrive), molti dei quali dopo questo felice ascolto diventeranno spero, oggetto di curiosità e ricerche. Probabilmente per problemi di diritti e relativi costi, mancano testimonianze delle collaborazioni più famose di Kirby quali quelle con gli Strawbs, Elton John, Paul Weller, Elvis Costello. Ma alle fine, forse è meglio così.
In ogni caso a tutti e venti i brani selezionati il piccolo grande Kirby aggiunge grazia, archi autunnali ed eleganti, arrangiamenti tenui e mai opprimenti. Una dimostrazione di infinita classe da un talentoso artigiano semisconosciuto.