Pubblicato il Dicembre 22nd, 2021 | by Paolo Formichetti
0Unalei – Galatea (2020)
1. La bussola
2. Anarada
3. Odense, 24th of December 1848
4. The little matchgirl
5. Gloria
6. Azalea
7. Portagioie
8. Livida
9. Aurea mediocritas
10. Lola
11. Anarada (slow version)
Etichetta: autoproduzione
Durata: 35’00”
Karim Federico Sanna (vocals, drums, guitar, piano, flute, djembe, bongo, tambourine, rainstick) ● Fabio Fraschini (bass) ● Dario Vero (orchestrations, slide guitar, glockenspiel) ● Federica Catalano (vocals) ● Massimiliano Pagliuso (guitar solo on Gloria) ● Natalia Lapshina (narrator on Aurea mediocritas) ● Alessandro Sforza (vocals on Livida) ● Marinella Sanna, Tiziana Sanna, Teresa Maltone, Federico A. Petitto, Diego Zaccagnini, Fabio Fraschini (choir)
Unalei è il nome dietro il quale si cela, più che una vera e propria band, il progetto musicale di Karim Federico Sanna, cantautore e multi-strumentista romano con origini che si perdono tra la Puglia, la Sardegna e la Tunisia. All’EP d’esordio intitolato A SUA IMMAGINE e pubblicato nel 2014 era seguito, due anni dopo, il primo full lenght intitolato TAEDIUM VITAE. In questo lavoro Sanna, che si era occupato della voce e di tutti gli strumenti tranne il basso, aveva fatto confluire numerose influenze musicali al punto da rendere difficile la categorizzazione dell’opera in un genere preciso. Si trattava infatti di una sorta di nu-metal cantato in italiano in cui potevano trovarsi, all’interno dello stesso brano o in tracce diverse, echi progressive, ballate acustiche, rock melodico, atmosfere sognanti ma anche sfuriate in screaming con tanto di doppia cassa.
Tale mescolanza di generi trova la propria apoteosi nel secondo full lenght, GALATEA, nelle cui 11 tracce si rispecchiano ancor più pienamente le origini “multietniche” del talentuoso autore, che arriva a utilizzare per le parti vocali ben quattro lingue (italiano, inglese, spagnolo e russo). Dal punto di vista musicale i brani partono da una base di rock melodico per arricchirsi di volta in volta di sapori vari che vanno dalla pizzica salentina al metal, dal progressive al flamenco, riflettendo probabilmente quelle che sono le influenze del Sanna ascoltatore prima ancora che musicista. È bene sottolineare come queste contaminazioni di genere appaiano sempre ben amalgamate tra loro senza mai sembrare artificiose o poco a fuoco.
L’inizio del disco è folgorante. Dopo una breve e romantica introduzione di pianoforte parte la scatenata Anaranda, una geniale taranta-rock, tanto brillante quanto divertente nel suo mix di chitarre acustiche, tamburelli e distorsioni metalliche. Ciliegina sulla torta una doppia voce maschile e femminile che declama un testo ben scritto frutto di un’attenta ricerca letteraria. Un brano azzeccatissimo quindi, che in un mondo ideale godrebbe di passaggi radio e di un successo di massa. Un paesaggio sonoro a tema introduce The Little Matchgirl, che inizia come una dolce ballad elettro-acustica cantata in inglese da Sanna in duetto con la bella voce di Federica Catalano, per poi evolvere in chiave metal in maniera fluida ed armonica. Discorso simile per Gloria, brano cantato in spagnolo che inizia in stile flamenco per poi indurire le trame musicali con tanto di doppia cassa e lungo solo di chitarra (opera dell’ospite Massimiliano Pagliuso), non eccessivamente tecnico ma sicuramente di gran gusto melodico. La lingua inglese torna ad essere utilizzata in Azalea, ballata folk che richiama la musica irlandese, mentre nella stupenda Livida va segnalata la gran prova vocale dell’ospite Alessandro Sforza, oltre ad una parte di basso fretless particolarmente apprezzabile. Una voce narrante in russo introduce Lola, brano dagli umori cangianti, in cui le accattivanti linee vocali vengono accompagnate da chitarre acustiche arrivando a lambire il metal e il progressive grazie a parti in screaming e ritmiche frastagliate. Il gran finale del disco è affidato ad una versione lenta di Anaranda arricchita da pianoforte e orchestrazioni che le donano un fascino piacevolmente diverso.
Nonostante GALATEA non sia un disco di progressive nel senso più classico del termine, ne vanno sottolineati i numerosi aspetti che lo rendono estremamente interessante anche per gli appassionati del genere: il divertente miscuglio di generi ben inserito in un songwriting coerente e coeso, le ottime performance tecniche dei musicisti (va sottolineato come gran parte delle tracce siano state registrate dal solo Sanna), la registrazione e la produzione forse non impeccabili ma di livello dignitosissimo, testi ben scritti e non banali.