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Pubblicato il Marzo 19th, 2019 | by Lorenzo Barbagli

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Todd Rundgren’s Utopia – Live At The Chicago Theatre (2019)

Se anche un vecchio “hit maker” come Todd Rundgren ha deciso di rimettersi in pista con la sua storica band Utopia, con la quale fu pioniere del prog made in USA negli anni ’70, piuttosto che riproporre i suoi singoli di successo, vuol dire che comunque il genere gode ancora di qualche interesse. Nel 2018 Rundgren si è imbarcato in un tour celebrativo insieme ai suoi vecchi compagni Willie Wilcox e Kasim Sulton ai quali si sarebbe dovuto aggiungere Ralph Shuckett, ma che per motivi personali ha dovuto declinare ed è stato quindi sostituito da Gil Assayas. Chissà perché tra gli amanti del prog rock nelle sponde europee gli Utopia di Rundgren non hanno mai goduto di un gran seguito, come avvenuto ad esempio per i Kansas o per formazioni oscure tipo Yezda Urfa e Cathedral. Sarà forse che gli Utopia non possedevano una continuità con la tradizione del sound europeo di Genesis o King Crimson, ma si dedicavano invece a contaminazioni funk, disco e fusion. Oppure perché il loro particolare percorso discografico li ha visti produrre solo tre album effettivamente catalogabili come prog, il primo omonimo (1974), ANOTHER LIVE (1975) e RA (1977), mentre quello che è venuto dopo è riconducibile più ad un prototipo di AOR che in qualche caso sconfinava nel pop rock da classifica.

I due CD che testimoniano quest’ultimo tour, nel quale Rundgren ha cercato di sintetizzare una ideale antologia degli Utopia, sono stati suddivisi proprio con questo criterio. Questo per avvertire che chi non padroneggiasse il repertorio potrebbe avere la sensazione di trovarsi al cospetto di due band differenti. Nel primo disco troviamo infatti le classiche evoluzioni strumentali offerte dall’ouverture di Utopia Theme, dal breve estratto di The Ikon, dalla sontuosa Communion with the Sun e da una sorprendente Another Life, tutte preservate nel tempo con i loro voli di synth, polifonie vocali e psichedelici soli di chitarra. Il secondo disco, accanto al rock diretto delle classiche hit Set Me Free e Love is the Answer, tira fuori dal cilindro una insospettabile energia prog pop per la resa di Swing to the Right, Trapped e Play This Game, anche grazie alla preponderanza dei synth di Assayas, il quale, pur ammettendo di non avere familiarità con il catalogo del gruppo, da vero professionista si è immerso molto bene nell’universo Utopia. La chiusura, come sempre affidata all’inno Just One Victory dal Rundgren solista di A WIZARD, A TRUE STAR (1973), ci testimonia che pure il pubblico deve essersi divertito un mondo a partecipare ad uno spettacolo fatto di tanto rock, ma anche di tanto prog, suonato con il cuore. Beati loro, noi dobbiamo accontentarci di guardare il DVD allegato. Da segnalare che per gli appassionati è in arrivo anche la release in doppio vinile verde.

Tags: Todd Rundgren, Utopia

Articolo a cura di

Lorenzo Barbagli

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