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Pubblicato il Settembre 6th, 2016 | by Lorenzo Barbagli

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Thank You Scientist – Maps of Non-Existent Places (2012)

Tracklist

1. Prelude
2. A Salesman’s Guide to Nonexistence
3. Feed the Horses
4. Blood on the Radio
5. Absentee
6. Suspicious Waveforms
7. Carnival
8. Concrete Swan Dive
9. In the Company of Worms
10. My Famed Disappearing Act

Etichetta Self production/CD

Durata 58’20”

Personell

Salvatore Marrano (Vocals) ● Tom Monda (Guitar) ● Greg Colacino (Bass) ● Odin Alvarez (Drums) ● Ben Karas (Violin) ● Ellis Jasenovic (Saxophonenovic) ● Andrew Digrius (Trumpet)

Tra le cose più fresche e originali pubblicate nel 2012, Maps of Non-Existent Places rappresenta sicuramente un’eccellenza, un’opera prima (preceduta da un EP) ambiziosa ed eclettica. I Thank You Scientist sono sette ragazzi del New Jersey con alle spalle studi jazz e classici che suonano come un ensemble di power pop metal orchestrale. E questa ingenua definizione può descrivere solo una piccola parte delle molteplici sfaccettature del settetto. Le ambizioni della band – che integra i classici strumenti rock con sax, tromba, violino e viola – sono quelle di creare un frullato musicale talmente straripante che anche fare paragoni sarebbe pleonastico. Comunque, pensate ai Mars Volta che suonano con la complessità e le dinamiche degli Echolyn “old style” e avrete una vaga idea di ciò di cui sono capaci questi ragazzi. Il risultato è un album ricco di spunti, che incredibilmente funzionano, imprevedibile nelle sue variazioni, non solo tematiche, ma anche stilistiche, mostrandoci un gruppo giovane, affiatato e già ricco di talento. A questo punto si capirà che la musica dei Thank You Scientist è densa, complessa e altamente adrenalinica, riuscendo comunque allo stesso tempo ad indovinare ottimi spunti orecchiabili. La carne al fuoco è tanta e, forse, per alcuni sarà pure troppa, fatto sta che su Maps Of Non-Existent Places vengono toccati i generi musicali più disparati, partendo beninteso dall’heavy prog moderno. Il jazz, il funk, l’R’n’B e il folk etnico sono altre meteore che transitano nell’orbita musicale dei Thank You Scientist, il tutto senza forzature o stucchevolezze. In questa Babele sonora ogni componente riesce pure a ritagliarsi il proprio momento solista, adeguando lo stile musicale in base alle peculiarità dello strumento. Sarebbe superfluo citare un brano a scapito di un altro, poiché le qualità ineccepibili di Maps of Non-Existent Places rimangono pressoché invariate per tutti i quasi 60 minuti di durata. Una vera rivelazione.

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