Pubblicato il Dicembre 6th, 2017 | by Antonio De Sarno
0Steven Wilson – Last Day Of June (2017)
1. Some Things Cannot Be Changed
2. That Day by the Pier
3. There Must Be a Way
4. The Last Day of June
5. Suspended in Me
6. Driving Home
7. I’m Still Here…
8. The Boy Who Lost His Friends
9. The Crib
10. Time for a New Start
11. Suspended in You
12. Under the Shadow of My Father
13. Accept
14. Deceive
15. Together, Forever Again
Etichetta Steven Wilson Records/MP3
Durata 39’48”
musicisti non dichiarati
Vi ricordate BIRDY di Peter Gabriel? Una colonna sonora devastante come impatto ma, fondamentalmente, composta dal riciclaggio di alcune canzoni che lo stesso Gabriel aveva già scritto per i suoi due album migliori, il terzo ed il quarto. Bene, tanti anni dopo ci prova l’enfant prodige della scena progressive odierna, Steven Wilson, ritentando lo stesso gioco, ovvero riciclando materiale dai suoi quattro album solisti (e qualcosina dal suo progetto collaterale Bass Comunion) per una colonna sonora. Visto che siamo nel 2017, però, non si tratta della colonna sonora di un film con regista e attori di grido (come fu Birdy), ma di un videogioco ad opera dell’italiano Massimo Guarini, ovviamente fan di SW, e della sua casa di produzione, Ovosonico.
Le note familiari di Belle du Jour, per l’occasione ribattezzata Some Things Cannot Be Changed, ci giungono ancora più romantiche, grazie anche alla nuova orchestrazione, restituendo agli ascoltatori delusi da To The Bone (mettiamoci una bella pietra sopra), il Signor Wilson che, a tempo debito, rimarrà nella storia della musica. Senza tempo e ogni volta emozionante come la prima. That Day By The Pier, There Must Be a Way, The Last Day of June (una struggente rilettura di Routine, preparate i fazzoletti…), Driving Home (che, sorpresa, non è affatto Drive Home), I’m Still Here, The Boy Who Lost His Friends, e tutti gli altri fino alla conclusiva rilettura di Significant Other, qui chiamata Together, Forever Again.
Appena quaranta minuti di forti emozioni in forma di musica (rigorosamente strumentale) che tanto ci piacerebbe avere in forma fisica, magari da mettere sotto l’imminente albero per celebrare un “Sad Christmas” da nerd. Invece dobbiamo accontentarci dei file mp3 e sperare che Steven, a questo punto, ci dia, prima o poi, la sua PASSION, cambiando per sempre il mondo delle colonne sonore.