Pubblicato il Novembre 16th, 2023 | by Paolo Formichetti
0Pendragon – North Star (2023)
1. North Star – A boy and his dog
2. North Star – As dead as a dodo
3. North Star – Phoenician skies
4. Fall away
Etichetta Toff Records
Durata 24’18”
Nick Barrett (guitar) ● Clive Nolan (keyboards) ● Jan-Vincent Velazco (drums) ● Peter Gee (bass) ●
I Pendragon si impongono, a partire dalla metà degli anni ’80, tra i principali alfieri di un new prog romantico fatto di brani lunghi ed orecchiabili, impreziositi da assoli di chitarra struggenti e tastiere sognanti, ed iconograficamente esaltati da copertine di rara bellezza. Con il nuovo millennio qualcosa cambia e il romanticismo degli anni 80-90 si contamina con suoni più duri arrivando in alcuni lavori perfino a sfiorare il dark side del prog-metal. Tale cambiamento probabilmente non sortisce gli effetti sperati a livello di vendite e appeal presso gli appassionati tanto che con MEN WHO CLIMBS MOUNTAIN (2014) e soprattutto LOVE OVER FEAR (2020) la band torna nel caldo ovile del new prog di scuola Marillion (Fish era, beninteso!).
A tre anni da tale, splendido lavoro, i Pendragon pubblicano NORTH STAR, un EP contenente, in poco meno di 25 minuti, l’omonima suite (divisa in tre parti) e una traccia singola. Il disco è la logica e naturale prosecuzione del precedente con la suite a rappresentare un favoloso salto nel passato glorioso della band. L’eco di quel capolavoro di Queen of Hearts (da THE WORLD del 1991) fa infatti capolino nell’iniziale arpeggio di chitarra elettrica, nei cori, nel drumming delicato che caratterizzano A Boy And His Dog, il primo movimento. Anche la seconda parte, più movimentata, ricorda la “Regina di Cuori” del lontano passato anche se poi la chitarra acustica contribuisce ad aggiungere un pizzico di folk britannico affatto spiacevole. Ancora cori, chitarre acustiche e rilassati assoli di tastiera e chitarra elettrica caratterizzano la terza parte di una suite davvero apprezzabile. Il disco si chiude con una chicca finale: un breve solo in stile flamenco, vagamente ispirato ad Al Di Meola (ma con la metà della tecnica del chitarrista statunitense), introduce Fall Away, una ballad dolcissima sul cui finale il sodale di sempre Clive Nolan può lasciarsi andare, su un tappeto di chitarra acustica, ad assoli lenti pieni di pathos. Da segnalare, come da tradizione, la splendida cover che racchiude un lavoro in cui, i vecchi dragoni inglesi, dimostrano ancora una volta la classe e la raffinatezza di un tempo.
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