Pubblicato il Febbraio 4th, 2019 | by Roberto Paravani
0P.F.M. – Celebration Live In Nottingham 1976 (2019)
CD 1
1. Paper Charms
2. Four Holes In The Ground
3. Dove… Quando…
4. Acoustic Guitar Solo
5. Out of the Roundabout
6. Chocolate Kings
CD 2
1. Mr. Nine Till Five
2. Celebration
3. La Carrozza di Hans
4. Alta Loma Nine ‘Til Nine – William Tell Overture
Etichetta Esoteric Recordings/2 CD
Durata 48’23” + 40’42”
Bernardo Lanzetti (lead vocals) ● Franco Mussida (guitars, vocals) ● Flavio Premoli (keyboards, vocals) ● Mauro Pagani (woodwinds, violin) ● Patrick Djivas (bass) ● Franz Di Cioccio (drums, percussion, vocals)
Esoteric continua imperterrita a (ri)pubblicare il materiale della PFM sotto la propria legittima “giurisdizione”, ossia quello legato ai titoli internazionali del catalogo Manticore. L’ultimo capitolo della serie è questo doppio live, già totalmente edito all’interno delle ristampe di CHOCOLATE KINGS (2010), JET LAG (2010) e nella antologia RIVER OF LIFE (ancora 2010). Questa però è la prima volta in cui il concerto viene pubblicato nella sua completezza con il probabile rispetto della scaletta originale e con un suono tirato a lucido dalla nuova masterizzazione.
Siamo all’università di Nottingham, primo maggio del 1976; la PFM sta promuovendo il recente CHOCOLATE KINGS, album integralmente in lingua inglese, registrato con l’obiettivo palese di sfondare sui mercati anglofoni. Il tour è anche l’occasione per presentare al mondo il nuovo cantante Bernardo Lanzetti che è stato da poco inserito nella formazione storica. Questo lavoro diventa quindi preziosissima testimonianza dal vivo di una line-up dalla vita molto breve visto che, al termine del tour, Mauro Pagani abbandonerà per dedicarsi alla proprie ambizioni solistiche.
Nella scaletta spiccano ben tre pezzi dal nuovo lavoro, oltre ai più noti classici; i pezzi sono tutti suonati con straripante padronanza tecnica e un pizzico di frenesia. La band è in condizioni di forma strepitose e si lancia spesso in quelle improvvisazioni che sono ormai un suo vero marchio di fabbrica oltre che una sua inclinazione fisiologica, jam palesemente permeate da certi afrori jazz-rock imperanti all’epoca e che troveranno sbocco naturale nel successivo JET LAG del 1977. Purtroppo oltre a classici e jam, i virtuosisti del gruppo indulgono appena possibile in assoli tecnicamente impeccabili ma in alcuni momenti un po’ stucchevoli: nel particolare gli assoli di batteria e di violino, entrambi senza nessun tipo di accompagnamento, sono troppo lunghi e alla fine stancano. Ma a parte queste vezzose parentesi, i due CD sono densi di grande musica veloce e spigolosa, purtroppo penalizzata da un missaggio per nulla equilibrato, sempre che missaggio ci sia stato visto che la registrazione sembra provenire direttamente dal classico nastro due tracce “soundboard”.