Pubblicato il Settembre 9th, 2016 | by Paolo Carnelli
0Obake – Mutations (2014)
1. Seven Rotten Globes
2. Seth Light
3. Transfigurations
4. Thanatos
5. Second Death of Foreg
6. Burnt Down
7. M
8. Infinite Chain
Etichetta Rarenoise/CD
Durata 44’04”
Eraldo Bernocchi (baritone guitars) ● Lorenzo Esposito Fornasari (vocals, piano, keys) ● Colin Edwin (bass) ● Balazs Pandi (drums)
Mutations è un album che più che suonare sembra manifestarsi alle orecchie dell’ascoltatore: come in una seduta spiritica, la musica arriva e travolge tutto quello che incontra sulla sua strada. Nomen omen. Nel folklore giapponese gli Obake sono esseri mutaforma. O meglio, con il termineobake si definisce ogni persona, oggetto o animale che ha subito una trasformazione soprannaturale. In maniera assolutamente coerente, Mutations è il titolo di questo secondo capitolo prodotto dal portentoso vocalist Lorenzo Esposito Fornasari in compagnia di Eraldo Bernocchi alla chitarra elettrica, Balazs Pandi alla batteria e Colin Edwin (Porcupine Tree) al basso. Sonorità metalliche, incombenti, primordiali, nel segno del doom metal più possente, dove i riff di Bernocchi pesano come macigni e la batteria di Pandi accompagna come se non ci fosse un domani. Fin qui un disco da 7 in pagella, ma la mutazione è dietro l’angolo: nel muro di suono si aprono crepe space rock, emergono rallentamenti psichedelici, terre desolate dove pascolano scie di feedback e refoli spettrali. E l’indice di gradimento si impenna. Certamente, su tutto si erge la voce / strumento di Fornasari: filtrata, trattata, doppiata, fantasmagoricamente inquieta tra tonalità sepolcrali e pinnacoli di declamazione stentorea. Ma è il totale a colpire con uno scatto quasi futurista. Un album che in prima battuta manderà in estasi gli amanti del genere, ma che evolve con lo scorrere delle tracce (Burnt Down, M, Infinite Chain) verso un prodotto musicale ibrido e sorprendente. Da ascoltare facendo fare alla manopola del volume un bel doppio giro.