Pubblicato il Settembre 5th, 2016 | by Lorenzo Barbagli
0Nosound – Teide 2390 (2015)
1. In My Fears
2. Fading Silently
3. Places Remained
4. Kites
5. Cold Afterall
6. The Anger Song
7. Idle End
8. Wherever You Are
9. Paralysed
10. I Miss The Ground
11. A New Start
12. The Moment She Knew
Etichetta Kscope Records /CD
Durata 75’39”
Giancarlo Erra (Vocals, guitars) ● Alessandro Luci (Bass) ● Paolo Vigliarolo (Guitars) ● Marco Berni (Keyboards) ● Giulio Caneponi (Drums)
Per realizzare il loro primo album ufficiale dal vivo, i Nosound hanno scelto un particolare e suggestivo momento della propria storia artistica, che fa di Teide 2390 un live atipico. Come spiegato dalla band stessa, il concerto è stato registrato nel settembre 2014, di fronte ad un pubblico selezionato, durante la seconda edizione dello Starmus Festival, un evento culturale nato per riunire scienza, arte e musica che si tiene presso l’osservatorio astronomico del monte Teide, all’altezza di 2390 metri (da cui il titolo), nell’isola spagnola di Tenerife. Per inquadrare l’autorevolezza del festival basti citare che tra i nomi dei prestigiosi scienziati che hanno preso parte ai convegni figurano quelli di Stephen Hawking, Richard Dawkins, nonché il neo dottore in astrofisica Brian May che per l’occasione si è esibito anche in veste musicale insieme a Rick Wakeman. I dodici brani che fanno parte di Teide 2390 spaziano tra i quattro album in studio sinora prodotti dalla band romana, ma inglese d’adozione, e la cornice dell’osservatorio deve essere stata perfetta come paesaggio di contorno per l’avvolgente musica di Erra e compagni (e infatti il CD esce in un’edizione con DVD allegato che riporta alcuni estratti dal concerto). Questa antologia dal vivo testimonia come i Nosound abbiano nel tempo collezionato un repertorio omogeneo, composto da brani dai toni ambient e post rock che suggestivamente si rifanno alle lunghe cavalcate psichedeliche dei Pink Floyd e ai primi Porcupine Tree. I suoni catturati dalla performance sono curatissimi: pacati nelle parti cantate e epici negli assoli chitarristici che spesso ornano i crescendo finali. Ecco allora che il luogo e l’altezza, con la sua aria fredda e rarefatta, può servire come metafora e come scenario privilegiato per gustare le atmosfere dei Nosound.