Pubblicato il Agosto 5th, 2019 | by DDG
0MUTINY, I PROMISE YOU (The New Pornographers, 2007)
Questo è l’ammutinamento che ti avevo promesso – e questa è la festa che è diventato! Il ritornello scritto da AC Newman, guida della all star band canadese The New Pornographers, potrebbe essere il motto dell’anomalo collettivo di musicisti: quando la stella alt-country Neko Case, il frontman degli indie rockers Destroyer, Dan Bejar, la cantautrice Kathryn Calder e gli altri artisti della comitiva si riuniscono, quello che ne vien fuori è un party, piuttosto che una rivolta.
Mutiny, I promise you potrebbe essere una hit power pop, se non fosse per le irregolarità ritmiche: il flusso dispari della strofa contrasta con i rimbalzi che portano al ritornello frenato ed entusiasta, e anche se i frammenti di melodia restano in testa, inizialmente la canzone sembra mancare della naturalezza costruita del pop. Ma con gli ascolti la composizione entra nel cuore: e nel ritmo sbilenco del singolo, promosso – per completare l’opera di destabilizzazione – con un video realizzato all’interno di un programma comico da TV dei ragazzi, tra unicorni di peluche, strumenti di cartone e Neko che sembra Kate Pierson – si sentono chiaramente il cuore e la testa di AC Newman, una delle migliori penne del pop americano, capace di cambi di registro sorprendenti e di immagini folgoranti.
What’s the weight of the world
worth to you, kid?
Go write down what you see
And see how far it can go
Nel catalogo dei nuovi pornografi è facile trovare brani di cui innamorarsi – tra i crescendo epici degli inni, le finezze delle miniature e i ritornelli contagiosi: nel meno battuto repertorio solista del leader brillano i testi sottili e sarcastici, e l’allegria lascia spazio al retrogusto amaro e malinconico. Valga come esempio l’apertura dell’opera seconda GET GUILTY: ci sono dieci o dodici cose che posso insegnarti, dopo di che dovrai arrangiarti: e questa non era l’introduzione – era la decima, o la dodicesima, fanne quello che vuoi.
La persona cui si rivolge Newman in Mutiny, I promise you non deve essere molto diversa nello spirito da quella apostrofata nella sopra citata There are maybe ten or twelve: qui è dove ti sei perso, e questo è come ci sei arrivato. Ci si smarrisce e si cerca una guida, o forse per pigrizia ci si appoggia a qualcuno – e invece è tempo di muoversi, e per la rivoluzione che inizia a casa, meglio se davanti allo specchio del bagno, una festa sarebbe sicuramente meglio di quell’ammutinamento semplificatorio che ci viene promesso come inizio del cambiamento. E in effetti, i New Pornographers costruiscono in positivo sulle cose che hanno in comune, invece di condividere odi e linciaggi: e allora, che l’ammutinamento diventi una festa!
What’s the weight of the world
worth to your side?
Here is where you got lost
And here is how you got by
Detta così è semplice (e infatti lo è, detta così): eppure, di semplicità ce n’è davvero poca dentro le composizioni di AC Newman, così come nelle situazioni e nelle soluzioni reali ai problemi. Forse quello che ci serve è davvero una festa: e allora, l’andamento stranito e contagioso della musica per cominciare bene la giornata della comune canadese potrebbe fornirci più risposte e profondità di quanto non ci aspettiamo dal primo ascolto.