Pubblicato il Gennaio 23rd, 2017 | by Luca Benporath
0MOOGG – Italian Luxury Style (2016)
1. Ieri / Italian Luxury I
2. Nani, Veline E Cortigiane
3. Turista Per Sempre
4. L’estinzione Del Congiuntivo
5. Le Voyage (pour Christian Vander)
6. Due Come Noi
7. Italian Luxury II (include Ritorno A Ieri)
Etichetta Mellow Records/Digital
Durata 53’48”
Marco Dolfini (drums, percussion, vocals) ● Toni Gafforini (keyboards) ● Roberto Matiz (bass) ● Ivan Vanoglio (guitars)
Provo a costruire la carta d’identità del mio disco progressive 2016 ideale e allo stesso tempo indicare cosa non mi piacerebbe ritrovare. Mi piacciono quegli album che immediatamente – diciamo nei primi 5 minuti – trasmettono subito la propria cifra stilistica. Quelli in cui i primi minuti sono sprecati per un intro lungo ed inutile mi viene voglia di rimetterli nello scaffale. Non siamo piú nei 70’s ed anche un disco prog che esca oggi deve avere quell’immediatezza tipica dei nostri tempi. Musicalmente, col prog sinfonico abbiamo fatto il pieno: l’ennesimo clone di terza generazione degli Yes non mi attira più. Meglio andare verso quelle sonoritá canterburiane mai banali che regalano sempre emozioni. Ma ovviamente non tutti sono in grado di confrontarsi con tali ambiti musicali, per cui per chi scrive i musicisti devono avere ottime capacità: non devono necessariamente essere tecnici raffinati e virtuosi, ma piuttosto gente che fa andare i propri strumenti senza troppi fronzoli. Altro “wish to have”: limitare allo stretto necessario le parti cantate. Di vocalist davvero eccezionali ne abbiamo ben pochi e troppo spesso un cantato non all’altezza ha rovinato tanti dischi che strumentalmente avevano ottime potenzialità. Altra caratteristica fondamentale: evitare i “pastiche”, cercando di accontentare un po’ tutti, vedi la sburra sinfonica ma anche qualche schitarrata metallara, il brano acustico e alla fine la suittona da 20 minuti perché altrimenti non è un prog-album. Meglio essere coerenti, da cima a fondo anche col rischio di alienarsi le simpatie degli ascoltatori più tradizionalisti. Se siete più o meno d’accordo con la mia “wish list” allora non potrete non ritenere il secondo capitolo della discografia dei Moogg uno dei migliori album italiani usciti nel 2016. Provare per credere…