Pubblicato il Settembre 15th, 2016 | by Roberto Paravani
0Lorenzo Barbagli – Il Progressive Rock nell’era del Punk e della New Wave: 1976/1989 (2011)
Casa editrice Lulu/Libro
Pagine 202
Da qualche tempo con Paolo Carnelli stavamo progettando un libro che andasse ad analizzare il momento più drammatico del progressive, quando il punk si abbattè come una clava sul mercato restaurando tutti i valori primordiali del rock. E’ il momento i cui i grandi gruppi che dominavano le classifiche e riempivano stadi si trovano di colpo nella condizione di un dinosauro poco prima dell’estinzione: lenti, impacciati e senza spazio. Il prog si era spinto troppo oltre? Opere come Works di ELP avevano mosso il rock oltre i propri confini naturali ed era giusto che gente come Clash e Sex Pistols riportasse il gregge verso la semplicità che fu dei padri fondatori Elvis, Barry e Holly? Mentre discutevamo su ciò, Lorenzo Barbagli, un giovane musicista e musicologo con già un già un paio di pubblicazioni dedite al progressive nel proprio curriculum, ci ha bruciato sul tempo e ha dato alle stampe questo interessantissimo testo. Il libro in questione va a coprire il periodo dal 1976 al 1989, ed esamina dettagliatamente i migliori gruppi progressivi – noti e non – e le opere più interessanti fiorite in questi anni. L’opera è divisa in cinque aree musicali e per ogni area si esaminano le discografie dei gruppi più influenti. Il tutto cercando di evitare l’effetto lista della spesa. E’ proprio l’agilità il pregio migliore del libro. L’autore riesce a delineare efficacemente un album con poche pennellate, evita ogni tipo di lungaggine e prova a contestualizzare ogni gruppo. Esamina con un certo distacco scene e movimenti evitando inutili buonismi e non rinunciando ad opportune ‘ditate negli occhi’; evita anche, per scelta, l’opera dei dinosauri sopravvissuti. L’unico limite risiede nella mancanza assoluta di storie; mancano biografie leggendarie e aneddoti curiosi. In questo libro si tratta solo di generi, sottogeneri, stili, ritmi, suoni. Insomma si parla quasi esclusivamente di musica e la lettura è quindi un briciolo faticosa. Ma visto l’argomento e i gruppi trattati, non poteva essere diversamente. Ed il risultato finale è credibile quanto autorevole.