Pubblicato il Agosto 25th, 2016 | by Paolo Carnelli
0Leonardo Pavkovic (Moonjune Records)
I dieci dischi dell’isola deserta di LEONARDO PAVKOVIC, dal 2001 al timone di una tra le più stimolanti e imprevedibili etichette discografiche esistenti. Chiedergli di scegliere dieci album è stata una specie di provocazione: “Per me i dieci dischi dell’isola deserta non devono essere necessariamente i dieci dischi preferiti, il concetto è differente. E’ stato molto difficile lasciare a casa Miles Davis, Van Der Graaf Generator, Hendrix, Bill Evans, Jan Garbarek, Robert Wyatt, Frank Zappa, The Doors, Keith Jarrett, Mahavishnu Orchestra, John Lee Hooker, Beatles, The Who, James Brown e una miriade di altri artisti, ma la scelta è veramente difficile. Magari potrei portarmi sull’isola un solo disco: il mio hard disk portatile da 4 Terabyte con dentro circa ventimila album. Poi lo collegherei al mio MacBook e a un bel paio di casse, e alla presa della corrente. Come dite? Non c’è corrente sull’isola deserta? Ma allora se non c’è corrente, a che serve portarsi dietro dieci dischi da ascoltare? Ok, in ogni caso, oggi questa è la mia lista. Domani potrebbe essere diversa”. More info: www.moonjune.com
MY FAVOURITE THINGS – John Coltrane (1961)
Primo brano: My Favourite Things. Dunque: musica, un’isola deserta ai tropici, non avere niente da fare. Secondo brano: Everytime We Say Goodbye. Esattamente quello che accade quando si parte per andare in un’isola deserta. Primo brano della seconda facciata: Summertime. E’ sempre estate su un’isola deserta. Secondo brano della seconda facciata: But Not For Me. In effetti potrei annoiarmi da solo su un’isola deserta, quindi temo che la cosa non faccia per me! In ogni caso, Coltrane è il più grande musicista jazz di tutti i tempi. Amen
AGAINST THE CLOCK THE BEST OF ALLAN HOLDSWORTH – Allan Holdsworth (2005)
Presumibilmente, il più grande chitarrista che abbia calcato la nostra terra, un genio. Questa è un’ottima compilation
SURYA NAMASKAR – Dewa Budjana (2014)
Forse il più bell’album pubblicato dalla mia etichetta, Moonjune Records. Budjana è un caro amico, ed è nato a Bali, un’isola tropicale piena di magia… non è un’isola deserta ma comunque è un’isola e uno dei miei posti preferiti. La sua chitarra è magica, le sue composizioni maestose, l’atmosfera è divina e la sezione ritmica presente in questo disco rappresenta il meglio del meglio: Jimmy Johnson al basso e Vinnie Colaiuta alla batteria
RETURN TO FOREVER – Chick Corea (1972)
Tanto tempo fa, nella mia immaginazione, sognavo di vivere su un’isola deserta. Se dovessi tornarci, non potrei fare a meno di questo disco. Il mio album preferito per quanto riguarda l’uso del Fender Rhodes, e uno dei più grandi album nella storia del jazz
THIRD – Soft Machine (1970)
Indovinate un po’ quale etichetta discografica ha preso il nome dal brano contenuto nella seconda facciata del secondo disco?
EINSTEIN ON THE BEACH – Philip Glass (1976)
Un’isola deserta può essere noiosa, e avere due geni con me, perlomeno idealmente, renderebe la mia vita sotto le palme molto più interessante. Un album seminale da parte di un compositore seminale, su uno dei più grandi geni nella storia dell’umanità
WISH YOU WERE HERE – Pink Floyd (1975)
Ci sono altri album dei Pink Floyd che mi piacciono di più, ma questo è indubbiamente il più adatto per la mia solitaria permanenza sull’isola
TRAVELS – Pat Metheny Group (1982)
Uno dei migliori live di tutti i tempi, un vero trip musicale. Trent’anni fa Are You Going WIth Me? ha cambiato la mia vita
ISLAND – King Crimson (1971)
Uno dei miei dischi preferiti di tutti i tempi, un vero e proprio fantastico viaggio cosmico, e credo molto adatto come titolo prog da portare con me sull’isola
WHENEVER I SEEM TO BE FAR AWAY – Terje Rypdal (1974)
Il mio chitarrista preferito. Suono di chitarra monumentale, produzione monumentale. La prima metà dell’album propone un progressive jazz-rock fusion totalmente inaudito, mentre la seconda metà è occupata da un’unico incredibile brano di diciassette minuti per chitarra e orchestra. Silver Bird Heading For The Sun è uno dei brani, se non il brano che ha avuto in assoluto l’impatto più forte su di me in tutta la mia vita… e non intendo assolutamente riprendermi