Pubblicato il Settembre 7th, 2016 | by Paolo Formichetti
0La Coscienza di Zeno – La Notte Anche Di Giorno (2015)
1. A Ritroso
2. Il Giro del Cappio
3. Libero Pensatore
4. Quiete Apparente
5. Impromptu pour S.Z.
6. Lenta Discesa all’Averno
7. Il Paese Ferito
8. Cavanella
9. La staffetta
10. Come Statua di Dolore
Etichetta Altrock/Fading Records
Durata 44’07”
Gabriele Guidi Colombi (bass) ● Andrea Orlando (drums) ● Davide Serpico (guitar) ● Luca Scherani (keyboards) ● Stefano Agnini (keyboards) ● Alessio Calandriello (vocals) ● Domenico Ingenito (violin)
Agli appassionati di musica, la città di Genova non può che far venire alla mente la cosiddetta “scuola genovese”, movimento artistico che, a partire dagli anni ’60, vide tra i suoi più illustri esponenti De Andrè, Endrigo, Lauzi, Bindi, Tenco e Paoli e che segnò una rottura con il modo di scrivere canzoni in vigore dell’epoca. Anche in campo progressive il capoluogo ligure ebbe modo di dire la sua dando i natali negli anni ‘70 a veri e propri “mostri sacri” quali Delirium, New Trolls, Garybaldi, solo per citare i principali. Nei decenni successivi, degni epigoni di cotali predecessori sono stati sicuramente i Finisterre di Fabio Zuffanti (più i suoi mille progetti collaterali) ma nel tempo sono continuate a spuntare continuamente band interessanti. Tra le migliori un va sicuramente annoverata La Coscienza di Zeno, ensemble “allargato” a una seconda tastiera, violino e vari ospiti, che giunge alla pubblicazione del suo terzo cd. Il disco consta di due lunghe suite che andrebbero idealmente ad occupare le due facciate di un vinile e che stilisticamente si riallacciano alla tradizione del prog sinfonico tricolore. Nonostante il cospicuo minutaggio e le numerose variazioni che le contraddistinguono, le due tracce colpiscono da subito grazie a linee vocali orecchiabili, che non faticano ad entrare subito in mente, e a testi intelligenti e ben scritti. Ulteriore punto di forza è rappresentato dal timbro vocale piacevolissimo del cantante Alessio Calandriello, e da arrangiamenti raffinati, con un violino in grande evidenza e piacevoli ricami di flauto ed archi. Insomma, non siamo nemmeno a metà anno, ma già questo disco si candida come una delle migliori uscite del 2015.