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Pubblicato il Gennaio 4th, 2017 | by Roberto Paravani

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Karmakanic – DOT (2016)

Tracklist
1. Dot / God The Universe And Everything Else No One Really Cares About Part. 1
2. Higher Ground
3. Steer By The Stars
4. Travelling Minds
5. God The Universe And Everything Else No One Really Cares About Part. 2

Etichetta Inside Out Music/CD

Durata 50’15”

Personell
Göran Edman (lead vocals on 1, 3, 5) ● Krister Jonsson (electric and acoustis guitars) ● Jonas Reingold (fretted and fretless bass, electric and acoustic guitars, keys, vocals) ● Lalle Larsson (keyboards, backing vocals) ● Nils Erikson (lead vocals on 2, 4) ● Morgan Ågren (drums) ● Andy Tillison (Hammond organ) ● Andy Bartosh (electric guitars) ● Ray Aichinger (saxophone, flute) ● Christine Lenk (vocals) ● Alex Reingold (vocals) ● Norah Reingold (vocals)

Karmakanic è il nome dietro il quale si muove da circa quindi anni Jonas Reingold, storico bassista e produttore della scena prog-rock svedese e membro di band come The Flower Kings, Kaipa e The Tangent, solo per citare le più conosciute. Per questo quinto album in studio, Reingold – da sempre appassionato di astronomia – è stato ispirato dalla lettura di un testo dello studioso americano Carl Sagan, in cui si descrive di quanto piccolo e insignificante sia il nostro pianeta nella vastità dell’universo: visti in questa prospettiva, non siamo altro che un punto (Dot in inglese). In un’ottica strettamente musicale, l’autore prosegue imperterrito lungo i territori sinfonici a lui più congeniali, che fanno rifermento ai grandi gruppi degli anni ’70 quali Yes, King Crimson e Genesis, aggiornandone il sound tramite l’utilizzo di timbriche più attuali – ma qualche pennellata di mellotron non manca mai – e venandolo con moderate iniezioni di brillante jazz-rock. In questa prospettiva si pone soprattutto la suite Dot / God The Universe And Everything Else No One Really Cares About, oltre trenta minuti di musica divisa in due parti, in cui emergono le solide strutture sinfoniche dell’autore impreziosite da frequenti e interessanti fraseggi tastieristici ad opera del talentuoso Lalle Larsson (Agents of Mercy). Il resto del lavoro è meno avventuroso anche se paradossalmente più variegato, sino a spingersi verso territori decisamente pop come in Steer by the Stars, l’unico pezzo non scritto in solitaria ma con l’aiuto di Andy Tillison (The Tangent, Parallel or 90 Degrees). Nel bene e nel male, i Karmakanic rimangono una garanzia per gli amanti del prog ancorato al filone ultra sinfonico.

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