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Pubblicato il Ottobre 2nd, 2019 | by Lorenzo Barbagli

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Kaprekar’s Constant – Depth of Field (2019)

Tracklist

1. Rosherville Part I
2. Holywell Street
3. Ghost Planes
4. The Nightwatchman
5. White Star’s Sunrise
6. Rosherville Part II
7. Depth of Field

Etichetta Talking Elephant Records/CD

Durata 67’39”

Personell

Al Nicholson (guitars, piano, keyboards, mandolin) ● Nick Jefferson (bass, guitars , keyboards, spoken word) ● Mike Westergaard (piano, keyboards, guitar, backing vocals) ● David Jackson (saxophones, flutes, whistles) ● Bill Jefferson (vocals, backing vocals) ● Dorie Jackson (vocals, backing vocals) ● Mark Walker (drums and percussion) ● Ian Anderson (spoken word, track 6)

Il primo album dei Kaprekar’s Constant FATE OUTSMARTS DESIRE (2017) aveva avuto il pregio di lanciare la band inglese immediatamente tra le migliori proposte del nuovo progressive rock europeo. Il subitaneo riscontro avuto dal popolo del prog non ha riguardato solo la militanza nel gruppo dell’ex Van der Graaf Generator David Jackson e di sua figlia Dorie, ma l’effettiva presa che ha avuto il repertorio scritto a quattro mani dai due autori principali Al Nicholson e Nick Jefferson. DEPTH OF FIELD continua senza esitazioni sulla strada stilistica dell’esordio, in un clima musicale tipicamente british. La presenza dell’ospite di prestigio Ian Anderson può far intuire l’indirizzo folk e tradizionale imboccato dai Kaprekar’s Constant, i quali nel loro privilegiare una strumentazione acustica applicata a lunghe suite barocche si avvicinano ad un misto tra Jethro Tull e Big Big Train.

Il confronto con questi ultimi è ancora più evidente nelle tematiche dell’album, in quanto anche i Kaprekar’s Constant sono affascinati dalle dinamiche della storia inglese. Ad esempio ci sono riferimenti all’omonima città nelle due parti di Rosherville, una delle due suite cardine dell’album, oppure si narra del bombardamento di Londra nel 1944 da parte dei nazisti su Ghost Planes. Nell’altra imponente suite di oltre venti minuti White Star’s Sunrise il gruppo si dedica a raccontare le vicissitudini delle tre navi della compagnia White Star Line Olympic, Britannic e Titanic, suddividendo il lungo brano in altrettante sezioni. L’obiettivo di trasmettere le bucoliche e orchestrali atmosfere vittoriane è preservato nel ricreare toni e colori di timbriche tipiche di archi e fiati, dando uno spessore sonoro nobile da folk sinfonico. E’ interessante sotto tale aspetto notare come il riconoscibile sax di Jackson si cali in un contesto folk con il suo timbro rauco, contribuendo ad accentuare il lato rock della band. Infatti l’impostazione di quasi tutti i brani rimane quello della ballata, anche se il punto di partenza vuole essere il progressive rock.

Da questo punto di vista, tra arpeggi di chitarra acustica, flauti e violini ed in più la dolce voce di Dorie che si alterna con quella di Bill Jefferson, viene aggiunto un tocco di tradizione irlandese di stampo Clannad, il che potrebbe ricondurre l’opera dei Kaprekar’s Constant accanto alla voce di “folk progressivo”. DEPTH OF FIELD non farà altro che consolidare quella buona reputazione che la band si è guadagnata già con il primo album.

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