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Pubblicato il Settembre 5th, 2016 | by Paolo Carnelli

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John Lees’ Barclay James Harvest – North (2013)

Tracklist
1. If You Were Here Now
2. Ancient Waves
3. In Wonderland
4. On Leave
5. The Real Deal
6. On Top of the World
7. Unreservedly Yours
8. North
9. The End of the Day

Etichetta Esoteric Antenna/CD

Durata 55’20”

Personell
John Lees (Electric & Acoustic Guitars, Vocals) ● Craig Fletcher (Bass Guitar, Acoustic Guitar, Keyboards, Vocals) ● Jez Smith (Keyboards, Vocals) ● Kev Whitehead (Drums, Percussion, Vocals). Special guests: John J Lees (Cornet on On Top of the World, Flugelhorn on The End of the Day), Graham “Batts” Batley (Cornet on On Top of the World), Jolydon Stead (Euphonium on On Top of the World), Bruce Jones (Trombone on On Top of the World)

Costituita sul finire degli anni 60 da quattro musicisti di Oldham – John Lees (chitarra e voce), Stewart “Wooly” Wolstenholme (tastiere), Mel Pritchard (batteria) e Les Holroyd (basso) – la Barclay James Harvest è stata spesso accostata dalla critica ai più celebri connazionali Moody Blues, dai quali ha ripreso sia l’attenzione per la melodia che la tensione sinfonica, testimoniata dall’utilizzo nei primi album di una vera orchestra. Raggiunto il suo momento di maggior successo nella seconda metà degli anni ’70, la band ha continuato con buona regolarità l’attività fino alla fine degli anni ’90, quando lo storico nucleo si è di fatto diviso in due tronconi, capeggiati rispettivamente da Lees e Holroyd. North è il secondo album realizzato dal gruppo di John Lees e arriva a quattro anni di distanza da Nexus, che proponeva insieme a nuovi brani anche rielaborazioni dei vecchi classici del gruppo. In questo caso, invece, tutte e nove le tracce sono inedite e quasi tutte di ottimo livello. In particolare, sono gli episodi più estesi a conquistare l’ascoltatore per la bellezza degli impasti vocali e dei fraseggi chitarristici, che richiamano alla mente i momenti migliori della discografia della BJH. Il confronto con le asperità geologiche e ambientali delle terre natie, situate nell’Inghilterra del Nord, fornisce alla band lo spunto per momenti di assoluta elegia, come nella toccante On Top of the World, ispirata dalla vita dei minatori dello Yorkshire e dalla dura contrapposizione tra gli uomini delle miniere e il primo ministro inglese Margaret Thatcher, avvenuta nel 1984. Un lungo brivido accompagna l’immancabile chitarra arpeggiata di Lees (ricordate Mockingbird o Galadriel?) mentre introduce la malinconica title track, impreziosita da eleganti tappeti di tastiere e da una sezione ritmica impeccabile, ma il picco emotivo è indiscutibilmente rappresentato dai nove splendidi minuti di On Leave, in cui la band abbandona gradualmente le atmosfere dimesse e quasi canteburyane che caratterizzano l’intero album per lanciarsi in una coda dal sapore yessiano, dove la chitarra elettrica e il sintetizzatore prendono a rincorrersi prima dell’epica reprise conclusiva. North è disponibile anche in versione deluxe con un secondo cd registrato dal vivo nel 2011 e, come da consuetudine per l’etichetta Esoteric, in vinile da 180 grammi.

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