Pubblicato il Novembre 16th, 2023 | by Paolo Formichetti
0Il Segno del Comando – Il Domenicano Bianco (2023)
1. Il libro color cinabro
2. La bianca strada
3. Il domenicano bianco
4. Ofelia
5. La testa di medusa
6. Il dissolvimento del corpo con la spada
7. Missa nigra 2023
8. Solitudine
Etichetta Nadir Music
Durata 45’36”
Diego Banchero (bass) ● Roberto Lucanato (guitar) ● Davide Bruzzi (guitar, keyboards) ● Fernando Cherchi (drums) ● Beppi Menozzi (keyboards) ● Riccardo Morello (vocals)
Alfieri di un dark prog idealmente figlio di capostipiti del genere come Jacula, Goblin e Balletto di Bronzo, i genovesi Il Segno del Comando si sono affermati negli anni come una delle migliori realtà musicali del nostro paese, affrancandosi dai succitati modelli di riferimento e anzi talvolta superandoli grazie a produzioni di grandissimo spessore artistico.
A cinque anni di distanza dal capolavoro L’INCANTO DELLO ZERO (2018) il gruppo capitanato dal geniale bassista Diego Banchero mette a segno un altro colpo magistrale chiudendo una trilogia di concept album basati sui lavori dello scrittore ed esoterista austriaco Gustav Meyrinck. Dopo DER GOLEM (2002) e IL VOLTO VERDE (2013) la band si dedica infatti a mettere in musica il romanzo IL DOMENICANO BIANCO e lo fa in maniera eccelsa.
Dal punto di vista musicale siamo in piena continuità con il lavoro precedente, a dimostrazione che l’affiatamento raggiunto dai sei musicisti è ormai da diversi anni pressoché totale. La splendida voce di Riccardo Morello rappresenta la proverbiale marcia in più che ha contribuito a portare la band ai vertici del progressive nazionale (non a caso la band è stata tra i protagonisti dell’edizione 2023 del prestigioso Festival di Veruno assieme a nomi di rilevanza mondiale come Ozric Tentacles e Big Big Train).
Il disco si apre con una tenebrosa intro di organo (Il Libro Color Cinabro) che fa crescere gradualmente il livello di tensione emotiva per poi deflagrare in un uno-due straordinario: La Bianca Strada e la title track sono perfette nel coniugare una costruzione musicale complessa e ricca di virtuosismi, con linee vocali vincenti che restano impresse già dal primo ascolto (cosa appannaggio di pochi compositori). Dopo un simile travolgente inizio la successiva Ofelia aumenta a dismisura il livello di pathos grazie a una melodia struggente, la cui bellezza rivaleggia con quella di uno dei pezzi più riusciti mai composti da Banchero: Retrospettiva di un Amore. Un organo da chiesa che sembra omaggiare Bach introduce quindi Il Dissolvimento del Corpo con la Spada, travolgente cavalcata strumentale nella quale la solidissima sezione ritmica della premiata ditta Banchero-Cherchi permette un delizioso gioco di botta e risposta tra le affilate chitarre degli axe-men Lucanato-Bruzzi e i tasti d’avorio di Menozzi. Missa Nigra 2023 è il riuscito rifacimento di un brano contenuto nel lavoro d’esordio, che dimostra il perfetto adattamento della voce di Morello anche a brani a suo tempo affidati ad altre ugole. La chiusura del disco è affidata a un piccolo gioiellino per solo basso (Solitude) che chiude degnamente un lavoro straordinario.
Da segnalare infine la veste grafica del lavoro (disponibile anche in una splendida limited version) ottimamente realizzata come da tradizione della band a dimostrazione della cura estrema che Banchero pone in ogni aspetto riguardante la sua musica.
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