Pubblicato il Settembre 7th, 2016 | by Paolo Formichetti
0Ian Christie – Van Halen: Tutta la Storia (2014)
Casa editrice Tsunami Edizioni
Pagine 286
Pronunciando il nome Van Halen, ancor prima che l’omonima band, a tutti viene in mente il suo leader: l’eclettico, virtuoso, funambolico, sempre sorridente Eddie Van Halen! La sua importanza nel mondo della chitarra rock-metal è fuori di dubbio. Si tratta infatti di un chitarrista straordinario che ha letteralmente rivoluzionato il modo di suonare lo strumento grazie a una tecnica, un fraseggio e un’aggressività che poche volte si erano viste su un palcoscenico. Tale incredibile talento è stato negli anni messo al servizio di una produzione musicale forse non raffinatissima né compositivamente di eccelso livello, ma di indubbio successo commerciale, testimoniato da milioni di dischi venduti e migliaia di concerti effettuati in tutto il mondo. In questo libro il giornalista Ian Christie ripercorre la storia della band raccontandone pregi e difetti, vizi e virtù. Di Eddie non viene taciuto nulla, nel bene e nel male: la propensione all’alcolismo (ereditata forse dal padre), l’instabilità caratteriale, le liti familiari e professionali, ma anche lo stretto rapporto col fratello Alex, la sua dedizione alla musica, la sua abilità nell’assemblare da solo le sue famose chitarre a strisce. Moltissimo spazio viene riservato, ovviamente, anche ai due frontman che a più riprese, non senza polemiche reciproche ed attriti vari, si sono avvicendati dietro il microfono della band: David Lee Roth e Sammy Hagar. Soprattutto il primo ha conteso a lungo a Eddie Van Halen lo scettro di leader del gruppo e nel libro non vengono taciuti i suoi eccessi, spesso mal tollerati dai suoi stessi compagni, come anche i fallimenti nei suoi molteplici tentativi di riciclarsi come attore o showman. Andando avanti nella lettura non si può fare a meno di notare come lo spirito orgiastico e festaiolo di una band nata per far divertire il suo pubblico in una sorta di perenne party selvaggio, venga man mano sostituito da liti, rancori, separazioni in un crescendo di degrado morale ed umano che sfocia in una sorta di amaro finale sospeso. Un libro che piacerà ovviamente a fan della band ma che sarà apprezzato anche da chi vuole semplicemente avere uno spaccato di un’epoca e una scena musicale con tante luci ma con altrettante ombre. Curiosità finale per i prog fan: il primo nome della band, scelto dai fratellini terribili agli albori del 1972, era niente di meno che Genesis. Grande fu la loro delusione quando, spulciando nel settore progressive di un negozio di dischi, trovarono il lavoro di un gruppo che avrebbe come loro fatto parecchia strada.