Pubblicato il Settembre 6th, 2016 | by Paolo Formichetti
0Höstsonaten – Symphony n. 1 Cupid & Psyche (2016)
1. The Sacrifice
2. Zephyr
3. Love Scene
4. Unmasking
5. Venus (1st Trail)
6. Entrapped (2nd Trail)
7. Sheep and Water (3rd Trail)
8. Underworld (4th Trail)
9. The Awakening
10. The Ascension
Etichetta AMS Records
Durata 43’16”
Fabio Zuffanti (bass pedal, devices) ● Daniele Sollo (bass) ● Laura Marsano (guitar) ● Luca Scherani (keyboards)
Come è noto, Höstsonaten è un altro degli innumerevoli progetti del vulcanico Fabio Zuffanti, sebbene in questo caso non si tratti di una vera e propria band, bensì di un ensemble allargato in cui il leader compone scegliendo poi di volta in volta i musicisti più adatti a cui affidare le varie parti. Nei lavori a firma Höstsonaten, Fabio dà sfogo alla sua anima più sinfonica e classicheggiante: esemplificativa in tal senso è, tra le produzioni passate, la tetralogia dedicata alle stagioni (Seasoncycle suite), che spicca sicuramente per raffinatezza compositiva e ambizioni artistiche. In questo nuovo lavoro, Zuffanti alza ancora un po’ l’asticella, decidendo di misurarsi con una vera e propria suite sinfonica per band e orchestra, come già fatto in passato tra gli altri dai New Trolls con il celeberrimo Concerto Grosso. La lettura del “Cupido e Psiche”, tratto da le “Metamorfosi” di Apuleio, fornisce il tema letterario sul quale basare la scrittura musicale. L’artista genovese ha deciso comunque di farsi affiancare, come già accaduto negli ultimi tempi, dal tastierista de La Coscienza di Zeno, Luca Scherani, che lo coadiuva nella composizione e negli arrangiamenti orchestrali. Il frutto di una tale sinergia è un’opera in cui la fusione tra il gruppo rock e la magnificenza delle partiture orchestrali di fiati, ottoni e quartetto d’archi è pressoché perfetta. Il progressive rock si unisce mirabilmente con partiture classicheggianti che ricordano i compositori russi di fine ‘800, in un mix veramente di grande impatto emotivo. Impossibile segnalare un brano piuttosto che un altro: l’opera è un’unica sinfonia e va presa nella sua interezza, ascoltandola a ripetizione per poter cogliere ogni volta nuovi particolari, raffinate sfumature timbriche o pregevoli sottigliezze compositive. In definitiva, si tratta dell’ennesima gemma nel diadema musicale di un compositore che da oltre vent’anni sta caratterizzando un genere musicale e non solo.