Pubblicato il Settembre 8th, 2016 | by Paolo Formichetti
0Hasse Froberg & Musical Companion – Powerplay (2012)
1. My River to Cross
2. The World Keeps Turning
3. The Final Hour
4. Waves
5. Venice CA
6. Is It Ever Gonna Happen
7. White Butterfly
8. The Chosen Ones
9. Godsong
Etichetta Reingold Records
Durata 59’33”
Hasse Froberg (Lead vocals, rhythm guitar) ● Anton Lindsjo (Lead guitar, backing vocals) ● Kjell Haraldsson (Keyboards, backing vocals) ● Thomas Thomsson (Bass, backing vocals) ● Ola Strandberg (Drums, backing vocals)
La logorrea compositiva di Roine Stolt, leader dei Flower Kings, deve in qualche modo essere contagiosa in quanto anche i suoi compagni di band iniziano oramai ad avere una cospicua produzione musicale parallela a quella del loro gruppo principale. Basti pensare ai numerosi album solisti pubblicati dal tastierista Tomas Bodin, quelli a nome Karmakanick realizzati dal bassista Jonas Reingold e quelli del cantante Hasse Froberg che con la sua band, la Musical Companion, giunge alla pubblicazione del suo secondo album che fa seguito al disco d’esordio Future Past, risalente al 2010. Il disco, è bene precisarlo da subito, ricorda molto da vicino le sonorità dei Re di Fiori ed anche lo stile compositivo non se ne discosta poi molto, specie nei pezzi più lunghi e più tipicamente progressive come My river to cross o The final hour: le melodie sono solari, ariose, forse un pizzico più spostate verso l’AOR, le sonorità sono a volte più rockeggianti con una chitarra un po’ più aggressiva rispetto a quella di Stolt, ma grosso modo siamo da quelle parti. In altri frangenti la componente AOR si fa invece decisamente preponderante: è il caso delle energiche Venice CA o The world keeps turning, che forse potranno lasciare perplessi i prog fan in quanto sembrano più adatte a fare da ideale colonna sonora a un coast to coast in Corvette da New York a Los Angeles. In ogni caso, come per l’ultimo Flower Kings, vale il dubbio finale su quale senso abbia commercializzare un prodotto di questo tipo. Il meglio di sé i Flower King lo hanno dato ormai da tempo e continuare a inondare un mercato asfittico come quello del prog di nuovi mastodontici album (con consueto corollario di limited version) e progetti paralleli non credo riuscirà a risollevare le sorti del genere.