Pubblicato il Agosto 14th, 2016 | by Roberto Paravani
0Greg Lake – London ’81 (2015/1995)
1. Fanfare For The Common Man
2. Nuclear Attack
3. The Lie
4. Retribution Drive
5. Lucky Man
6. Parisienne Walkways
7. You Really Got A Hold On Me
8. Love You Too Much
9. 21st Century Schizoid Man
10. In The Court Of The Crimson King
11. C’est La Vie
Etichetta Purple Pyramid/CD
Durata 63’41”
Greg Lake (lead vocals, guitar) ● Gary Moore (vocals, lead guitar) ● Tommy Eyre (vocals, keyboards) ● Ted McKenna (drums) ● Tristram Margetts (bass)
1981. Gli ELP sono momentaneamente in secca e Greg Lake ne approfitta per pubblicare il suo primo, omonimo album solista, un lavoro denso di ospiti più o meno importanti e mille miglia distante dal rock barocco e tastieristico del trio che tanto successo gli ha reso. Uscito il disco, Lake parte in tour con una band di quattro elementi che lo solleva dal ruolo di bassista. La data del 5 novembre all’Hammersmith Odeon di Londra viene registrata per lo show radiofonico King Biscuit Flower Hour e sarà poi pubblicata nel 1995. Oggi il live viene ristampato da Purple Pyramid con una copertina e un titolo diversi e l’aggiunta di un pezzo inedito. La scaletta del concerto è basata proprio sul debutto di Lake, ma non mancano estratti dei suoi esordi nei King Crimson nè dal repertorio di ELP. E poi due cover: You Really Got A Hold On Me dei Miracles di Smokey Robinson e Parisienne Walkways, un pezzo di Phil Lynott e Gary Moore. E qui veniamo al punto centrale (e dolente): nel quartetto che accompagna Lake in giro per il mondo c’è proprio Gary Moore, chitarrista di gran tocco e solida tecnica ma dallo stile pesante e un po’ cafone; Lake, probabilmente sazio di prog e tastiere, impernia gli arrangiamenti proprio sulla chitarra di Moore nonostante abbia alle proprio dipendenze anche un signor tastierista quale Tommy Eyre (Joe Cocker, ZZebra, John Martyn). Insomma, nei primi anni ’80, Lake prova a cambiare stile e attirare consensi virando bruscamente verso l’hard facile, in studio, ma anche che dal vivo. Perfino meraviglie del passato quali In The Court Of The Crimson King o Lucky Man subiscono il “trattamento Moore” e sono trasformate in una cosa diversa e dozzinale, in cui le raffinate melodie e la splendida voce del leader soccombono sotto violenti colpi di plettro. Questa ristampa come già detto, prevede un pezzo in più: C’est La Vie, registrata, peraltro maluccio, nello stesso anno a New York; qui finalmente sboccia il Lake più acustico e melodico… per circa metà pezzo, poi entra Moore e tutto va a “mala feminas”.