Pubblicato il Gennaio 6th, 2017 | by Paolo Carnelli
0Giovanni Sollima – Sonate di Terra e di Mare (2016)
1. Scherzo
2. Bauci
3. Variationes super Ave Maris Stella
4. Armilla
5. Vag Mut Al Nua
6. Ottavia
7. Minotauro
8. Cecilia
9. Sonata cangiante
Etichetta Almendra Music/CD
Durata 56’19”
Giovanni Sollima (violoncello) ● Giacomo Cuticchio (pianoforte on Scherzo) ● Pietro Bonanno (pianoforte on Vag Mut Al Nua) ● Stefano Iannuzzo (pianoforte on Sonata cangiante) ● Luca Rinaudo a.k.a. Naiupoche (elettronica, sintesi e programmazione on Bauci, Armilla, Ottavia, Cecilia)
Giovanni Sollima è un musicista curioso. Nel senso che ha il dono, ormai sempre più raro in ambito musicale, della curiosità. E del coraggio. Non è un caso che un grandissimo del violoncello come Yo-Yo Ma abbia detto di lui: «Giovanni non ha paura, e questa è una dote rara per un musicista classico: chi proviene da quel mondo è costantemente terrorizzato dall’idea di suonare la nota sbagliata». Curiosità e coraggio hanno permesso nel corso degli anni a Sollima di sporcarsi le mani anche con materiali apparentemente meno nobili, sconfinando in territori di confine: non a caso già nel 2005 l’amico Stefano Muddolon sulla rivista Wonderous Stories parlò di WORKS nella rubrica “Off the Map”, evidenziando la capacità dell’artista siciliano di evolversi in maniera originale assimilando ecletticamente influenze della musica sperimentale, classica, etnica e rock. Con SONATE DI TERRA E DI MARE, il violoncellista si butta anima e corpo in un progetto nato proprio a pochi mesi di distanza da WORKS, dalla sua collaborazione con un gruppo di compositori della sua città natale, Palermo, ma concretizzatosi solo nel 2016. Nove tracce, cinque delle quali (acustiche) squarciate dal violoncello di Sollima, e altre quattro (elettroniche) nate come ideali momenti di raccordo ma poi emerse a vita propria e per contrasto; il tutto a comporre un caleidoscopio di note e di emozioni. «Giacomo Cuticchio, Pietro Bonanno, Marcello Bonanno, Giovanni Giannone e Gianluca Cangemi hanno scritto i pezzi e il mio violoncello ha agito da campo magnetico» spiega Sollima «Loro hanno composto i pezzi. Io, suonandoli, in qualche modo li ho abitati, li ho vestiti e così sono diventati anche miei». L’ascolto dei cinque brani “portanti” è tumultuoso: tra la leggerezza di Scherzo e il patchwork matrioska di Sonata Cangiante (al cui interno trovano spazio anche micro citazioni di 750.000 anni fa l’amore? del Banco del Mutuo Soccorso e Nightmare on Elm Street di Charles Bernstein) c’è la sublimazione del violoncello solo in Variationes Super Ave Maria Stella e nella esplosiva Minotauro, ma anche il dialogo intimo con il pianoforte innalzato ai massimi livelli da Vag Mut Al Nua. SONATE DI TERRA E DI MARE è un lavoro diretto, sanguigno: registrato in un laboratorio teatrale di Palermo, in mezzo ai Pupi siciliani, riflette in pieno il carattere di quella terra, dei creatori e degli interpreti della musica che racchiude.