Pubblicato il Novembre 17th, 2020 | by Antonio De Sarno
0Father John Misty – Off-Key In Hamburg (2020)
1. Hangout At The Gallows
2. Hollywood Forever Cemetery Sings
3. Mr. Tillman
4. Disappointing Diamonds Are The Rarest of Them All
5. The Night Josh Tillman Came To Our Apt.
6. Strange Encounter
7. Total Entertainment Forever
8. Things It Would’ve Been Helpful To Know Before The Revolution
9. Ballad Of The Dying Man
10. A Bigger Paper Bag
11. I Went To The Store One Day
12. Nancy From Now On
13. Chateau Lobby #4 (In C For Two Virgins)
14. Please Don’t Die
15. The Palace
16. God’s Favorite Customer
17. Pure Comedy
18. Holy Shit
19. I Love You, Honeybear
20. Leaving LA
Etichetta Bandcamp/Flac
Durata 92’37”
Josh Tillman (guitars, percussions, keyboards, bass, harmonica) ● Elijah Thomson (bass) ● Jon Titterington (piano) ● David Vandervelde (guitars, keys, vocals) ● Daniel Bailey (drums) ● Chris Dixie Darley (guitars, keytar, vocals) ● Kyle Flynn (keyboards) ● Corey Lareau (tenor saxophone, flute, clarinet) ● Kelly Pratt (trumpet, flugelhorn, flute, alto saxophone) ● Neue Philharmonie Frankfurt
Pubblicato da qualche mese solo in digitale, anche se bisogna continuare a sperare nella versione fisica, questo “doppio” live è un vero testamento alla grandezza compositiva e interpretativa di Josh Tillman AKA Father John Misty.
E’ vero che dal vivo si perde qualche dettaglio rispetto alle versioni in studio, ma la presenza della Neue Philharmonie di Francoforte rende tutto molto ‘larger than life’, soprattutto se ascoltato a un certo volume. Il senso di spazio è molto avvolgente (e non solo perché siamo tutti un po’ in crisi di astinenza da concerti) e le versioni qui presenti aggiungono sempre qualcosa di unico alle versioni già note degli album. Basta sentire il flauto traverso in Nancy From Now On o la sezione d’archi che sostiene con forza Hollywood Forever Cemetary Sings per capire quanto sarebbe stato criminale non documentare questo concerto tenuto quasi un anno fa ad Amburgo. La scaletta farebbe l’invidia di qualsiasi artista, vivente e non, e la semplicità nel passare da un brano all’altro di una discografia, tutto sommato, ancora molto modesta in quanto a quantità, ci permette di apprezzare pienamente le doti del grande cantautore.
Incredibile come l’aver adottato la “maschera” del personaggio di Father John abbia conferito a Tilmman una libertà tematica sconfinata, che riesce a filosofeggiare sulla condizione umana (Pure Comedy), sui rapporti interpersonali (Please Don’t Die), sulla politica (Holy Shit) e anche a concedersi alla farsa amara e auto-ironica (Mr Tillman), senza mai perdere di vista la sua profondissima visione del mondo. Non è John Lennon, nemmeno Bob Dylan o Neil Young. E’ semplicemente un testimone/interprete dei tempi difficili e oscuri che stiamo tutti vivendo.
Se non vi siete ancora convertiti, questa potrebbe essere un’ottima occasione. Vi ricordiamo che acquistando su Bandcamp i proventi vanno alla raccolta fondi MusiCares COVID-19 Relief Fund.