Pubblicato il Maggio 8th, 2017 | by Roberto Paravani
0FAIRPORT CONVENTION – Unhalfbricking (1969)
Tracklist
Lato A
1. Genesis Hall
2. Si tu dois partir
3. Autopsy
4. A Sailor’s Life
Lato B
1. Cajun Woman
2. Who Knows Where the Time Goes
3. Percy’s Song
4. Million Dollar Bash
Personell
Sandy Denny – vocals, harpsichord ● Richard Thompson – electric and acoustic guitars, electric dulcimer, piano accordion, organ, backing vocals ● Ashley Hutchings – bass, backing vocals ● Simon Nicol – electric and acoustic guitars, electric dulcimer, backing vocals ● Martin Lamble – drums, percussion ● Iain Matthews – backing vocals on Percy’s Song ● Dave Swarbrick – fiddle on Si tu dois partir, A Sailor’s Life, and Cajun Woman and Mandolin on Million Dollar Bash ● Trevor Lucas – triangle on Si tu dois partir ● Marc Ellington – vocals on Million Dollar Bash
Che anno il 1969 per i Fairport Convention. Dopo il fallimento del debutto omonimo e l’abbandono della cantante Judy Dyble, sostituita da Sandy Denny, in dodici mesi il gruppo pubblica WHAT WE DID ON OUR HOLIDAYS e UNHALFBRICKING, considerato insieme a LIEGE & LIEF (ancora del 1969) come l’apice della sua carriera…
I Fairport Convention – che proprio in questo 2017 festeggiano i cinquanta anni di attività con un nuovo lavoro – sono stati tra i più lucidi capiscuola del folk-rock inglese. Il terzo album li vede schierati ancora sotto la guida del produttore e pigmalione Joe Boyd con la stessa formazione del precedente LP, anche se Ian Matthews fa in tempo a cantare solo un brano prima di abbandonare il gruppo e lasciare maggiormente spazio alla fantastica voce della Denny. Tra gli ospiti fa inoltre capolino Dave Swarbrick, già a quel tempo figura di primo piano nei circuiti folk, che presto entrerà in pianta stabile in formazione. Nel disco sono presenti tre cover di Dylan: una di queste, If You Gotta Go, Go Now, viene suonata in stile cajun e cantata dalla Denny in francese, diventando così Si Tu Dois Partir; pubblicata come singolo, entra a sorpresa nella classifica inglese. E’ chiaro quanto in questo momento l’ombra carismatica di Dylan aleggi sul gruppo, ed è cosa nota quanto il gruppo all’epoca fosse rimasto folgorato da MUSIC FROM BIG PINK della Band. A queste evidenti influenze va aggiunta quella palese del rock della west-coast statunitense, che spingerà alcuni critici dell’epoca a paragonare i Fairport ai Jefferson Airplane.
Come in ogni album dei Fairport, non manca anche un brano tradizionale riarrangiato, una A Sailor’s Life in odore di psichedelia; per il resto le composizioni originali sono a carico di Sandy Denny e Richard Thompson, i fuoriclasse del gruppo che in quanto tali, presto tenteranno la strada solistica. Ma nonostante il livello medio delle canzoni sia molto alto, UNHALFBRICKING è soprattutto l’album che contiene Who Knows Where the Time Goes?, scritta dalla Denny ai tempi della militanza negli Strawbs; questa struggente ballata impreziosita da una fantastica progressione vocale è diventata negli anni l’icona dell’intero movimento folk-rock anglosassone. L’album ottiene un buon successo nel Regno Unito, raggiungendo la posizione numero dodici nella relativa classifica e ottenendo uno dei migliori riscontri commerciali di una discografia mai troppo vicino alla fama. Curiosa l’immagine della copertina nella stampa inglese: il gruppo è seduto in secondo piano quasi nascosto, mentre in primo piano ci sono il padre e la madre della Denny: quest’ultima sarà ricordata nelle enciclopedie del rock poiché, dopo che la figlia ebbe un incidente domestico in un momento di ubriachezza e preoccupata che si sapesse della sua dipendenza, la convinse ad evitare un controllo medico. Una scelta che si rileverà letale. Terminate le registrazione dell’album, l’undici maggio del 1969 il furgone su cui il gruppo tornava da un concerto a Birmingham è coinvolto in un incidente automobilistico sulla autostrada M1; nell’incidente muoiono la fidanzata di Richard Thompson, Jeannie Franklyn, e il batterista Martin Lamble, mentre il resto del gruppo subisce ferite di varia entità; la disgrazia sconvolge emotivamente la band al punto di meditare lo scioglimento.