Ristampe

Pubblicato il Gennaio 14th, 2021 | by Paolo Carnelli

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Eleonora Cardellini – Electronic Ballads (2020/2010)

Tracklist
1. Dear Mary
2. 909019
3. Changing
4. Right Turn On Red
5. No Words
6. Maggio
7. La luna nel pozzo
8. Salvadanaio
9. Beata ignoranza
10. Le parole dentro

Etichetta Lost Generation Records/digital

Durata 35’50”

Personell
Eleonora Cardellini (vocals, 37 notes keyboard and Logic programming) ● Piero Cardellini (guitars on Beata Ignoranza)

Il 20 settembre del 2007, una ragazza dai capelli chiari saliva sul palco di un noto live club romano per aprire una serata dedicata ai “nuovi suoni del prog italiano”. Con lei, sul palco, solo una minuscola tastiera, un registratore multitraccia, un lungo abito verde e, già in grembo, il piccolo Andrea. Una voce lieve come un alito di vento, appoggiata su intelaiature musicali essenziali, acquerelli d’autore che riescono ad attirare l’attenzione di un pubblico ignaro, distratto, intento a guardare nel proprio piatto piuttosto che verso il palco. Due anni dopo, quell’alito di vento approdava nel nostro lettore cd, grazie ad ELECTRONIC BALLADS, debut album di Eleonora Cardellini. «Un disco – ricorda Eleonora – che ha avuto una gestazione molto lunga ma che rappresenta con schiettezza quello che è stato da sempre il mio approccio alla musica: canzoni nate al sequencer, quasi nessuna chitarra, echi di pianoforte. Negli anni si è provato a produrre, collaborare, riarrangiare, arricchire, aggiungere, quasi mai a sottrarre. Nel rielaborare il più delle volte si sono perse delle cose per strada e molto spesso l’elettronica asciutta dei provini si è rivelata più suggestiva».

Mai titolo di album quindi fu più azzeccato e rispondente ai suoi contenuti: ballate elettroniche, mid tempo, realizzate in solitudine e rivestite in maniera oculata da un’elettronica discreta, che avvolge il cantato quasi in punta di piedi. Un album diviso nettamente in due: cinque brani in inglese e cinque brani in italiano, separati da una ghost track strumentale. Ora come allora, la mia sensibilità mi porta a privilegiare decisamente l’ascolto dei brani in italiano, sorretti da un impianto musicale più caldo rispetto a quello un po’ asettico dei brani in inglese, e in cui trova sovente spazio un pianoforte e dei suggestivi arrangiamenti di archi. Canzoni capaci di parlare attraverso liriche di grande intensità poetica, malinconiche e trepidanti, perfettamente fuse con armonie mai banali. Ma sopra tutto ancora quella voce sussurrata e intima, impreziosita da controcanti mirati, a cui è impossibile rimanere indifferenti. E la sensazione a pelle è sempre quella di essere di fronte a qualcosa di prezioso, quasi magico.

Un plauso quindi a Lost Generation Records per aver reso nuovamente disponibile, perlomeno in streaming, questo piccolo gioiello. In attesa del nuovo album di Eleonora ispirato al Canzoniere di Petrarca, la cui uscita è attesa per quest’anno, ELECTRONIC BALLADS è dedicato «a chi ha tenuto a lungo dei sogni nel cassetto e ha coltivato in silenzio una piccola grande passione.»

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