Pubblicato il Dicembre 24th, 2020 | by Paolo Formichetti
0Elds Mark – Elds Mark (2020)
1.Telg Og Sti
2.Stova
3.Spor
4.Lauvdal I
5.Varder
6.Jordreis
7.Lauvdal II
8.Vår Skog
9.Sunket
10.Elds Fall
11.Vandring
Etichetta Pancromatic
Durata 43’34”
C.E. Berg (Drums, Percussion, Guitar) ● R.E. Túritrøen (Flute, Acoustic Guitar, Mellotron, Piano)
Gli Elds Mark sono un duo di musicisti norvegesi (il batterista e chitarrista C.E. Berg e il multistrumentista R.E. Túritrøen) legati al giro prog di quella nazione. Il loro disco d’esordio è stato infatti registrato con l’ausilio tecnico di Jacob Holm-Lupo, compositore e multistrumentista fondatore dei ben noti White Willow, e di Kristian Frøland, batterista in forza ai meno noti ma altrettanto validi Jordsjø. La band, o forse sarebbe meglio dire il duo, propone in questo lavoro d’esordio un progressive rock piuttosto dark, che alterna momenti delicati e malinconici, strettamente legati al folk nordico, ad altri più energici caratterizzati da chitarre distorte e dissonanze.
Volendo fare un paragone che sicuramente entusiasmerà i nostalgici della scena prog scandinava dei primi anni ’90, il nome che più si potrebbe accostare alla band è quello dei mitici Landberk, anche se va detto che le composizioni degli Elds Mark, a differenza di quelle della mai troppo rimpianta band svedese, sono interamente strumentali. La similitudine tra i due gruppi risulta evidente in numerosi brani: Telg Og Sti e Laudval I e II potrebbero essere delle outtake strumentali di RIKTIGT ÄKTA, mentre ascoltando le delicate Stova e Spor ci si trova ad aspettare da un momento all’altro l’entrata della voce inconfondibile di Patric Helje.
In altri brani la similitudine è un po’ più sfumata, ma in definitiva gli Elds Mark sembrano aver fatto propria la lezione dei Landberk rielaborandola con un certo gusto, che non mancherà di soddisfare gli appassionati di quel tipo di sonorità.