Ristampe

Pubblicato il Dicembre 11th, 2018 | by Roberto Paravani

0

Echolyn – Jersey Tomato (2018/2003)

Tracklist
1. 67 Degrees
2. Brittany
3. Suffocating The Bloom
4. As The World
5. The Cheese Stands Alone
6. Sweet Thing
7. Never The Same
8. Carpe Diem
9. Mei

Etichetta Autoproduzione/FLAC

Durata 118’14”

Personell
Chris Buzby (keyboards, vocals) ● Brett Kull (guitars, vocals) ● Paul Ramsey (drums) ● Ray Weston (vocals, bass) ● Tom Hyatt (bass on 4,5,6) ● Jesse Reyes (bass on 8)

Gli Echolyn sono il gruppo più difficile da amare. Pubblicano poco (solo nove album in circa trenta anni di attività) e quelle rare cose che pubblicano sono difficili da reperire. E poi suonano poco dal vivo, anzi pochissimo, visto che hanno altro cui pensare, tipo lavorare e sbarcare il lunario. Ma la cosa che forse avvilisce di più è il totale disinteresse nella valorizzazione del loro catalogo: pochissime ristampe, pochissime antologie, nessun live ufficiale oltre il DVD di qualche anno or sono, niente inediti, nessun ritrovamento nei cassetti da dare in pasto a fan in crisi di astinenza.

In questo clima di totale apatia si colloca la “ristampa” del secondo “official bootleg”: JERSEY TOMATO. Una ristampa determinata dalla lodevole necessità di raccogliere qualche dollaro per un amico in difficoltà, cui andranno i proventi delle vendite effettuate nel mese di dicembre 2018 tramite il sito Bandcamp; avrete quindi capito il senso delle virgolette: la pubblicazione avviene solo in formato digitale e solo tramite il suddetto sito.

Pubblicato originariamente nel 2003, JERSEY TOMATO  fu stampato in poche decine di copie: conteneva un concerto registrato nel settembre del 2002 in una casa-museo del 1700, la Metlar-Bodine nel New Jersey, tenuto davanti a pochi spettatori, in una atmosfera assolutamente rilassata. I nostri eroi sono reduci dalla pubblicazione del monumentale MEI e si presentano in una formazione a quattro: ma casualmente quella sera passavano da quelle parti un paio di ex-membri-bassisti i quali sono invitati a salire sul palco (ma ci sarà stato un palco?) e suonare qui e là.

La prima parte della scaletta – la migliore – è dedicata al passato con estratti da quasi tutti i vecchi lavori del gruppo; spiccano Sweet Thing che poi altro non è che una sintetica rivisitazione della notevolissima A Suite for the Everyman tratta da SUFFOCATING THE BLOOM e una struggente versione di Never the Same da AS THE WORLD. La seconda parte – che all’epoca occupava l’intero secondo CD – è la riproposizione totale e senza strumentisti aggiunti proprio di MEI, la monolitica suite da 50 minuti che costituiva la totalità del lavoro appena uscito, a tutt’oggi l’episodio più sinfonico e forse più ambizioso nella loro variegata discografia. Ovviamente la suite viene riproposta alla grande – ricordiamo a tutti che i nostri sono abilissimi anche come interpreti dal vivo – ma rimangono quelle brevi sensazioni di pesantezza, quegli accennati fastidi per certi riempitivi che purtroppo punteggiavano il (troppo) lungo pezzo originale.

Detto questo, il concerto risulta comunque appassionante. Manca forse la rabbia del primo Official bootleg, quel PROGFEST ’94 uscito (dove? come? chi l’ha mai toccato?) l’anno precedente ma con materiale registrato subito dopo il sensazionale AS THE WORLD; ma la band sembra tutt’altro che placa e sebbene risulti in certi momenti distesa, quasi spensierata, è ancora assai dinamica e aggressiva. Album (si fa per dire, visto il formato) quindi fortemente consigliato e da acquistare, se possibile, entro dicembre.

Tags: , , , , , ,


Articolo a cura di



Lascia un commento