Pubblicato il Settembre 7th, 2016 | by Lorenzo Barbagli
0Djam Karet – Regenerator 3017 (2014)
1. Prince of the Inland Empire
2. Living in the Future Past
3. Desert Varnish
4. Wind Pillow
5. Lost Dreams
6. Empty House
7. On the Edge of the Moon
Etichetta Firepool Records/CD
Durata 41’01”
Gayle Ellett (guitar, keyboards) ● Mike Henderson (guitar) ● Henry Osborne (bass) ● Mike Murray (guitar) ● Chuck Oken, Jr. (drums)
Regenerator 3017 non è un album qualsiasi per i Djam Karet, così come non è casuale la cifra che accompagna il titolo, che celebra al tempo steso i trenta anni di attività della band e il diciassettesimo tassello della loro discografia. Inoltre, per l’occasione, sono qui presenti tutti e cinque i componenti originali che si sono alternati nella storia dei Djam Karet. Il gruppo californiano, durante la propria carriera, si è impegnato nell’esplorazione sonica della psichedelia nelle sue più varie sfumature, tanto da portare l’ascoltatore a non sapere mai cosa aspettarsi ad ogni nuovo album. Questa volta, con Regenerator 3017, i Djam Karet si rivolgono verso la fusion con suoni molto seventies e vintage, applicandovi sempre il valore aggiunto dell’improvvisazione psichedelica: in pratica una sorta di ibrido tra Pink Floyd e Return to Forever. Come dichiara il chitarrista Gayle Ellett “Volevamo creare un album melodico con un sound classico”. E il disco si sviluppa, pezzo dopo pezzo, come fosse un trip da uno stile a un altro. Si parte con Prince of the Inland Empire, che presenta cambi tematici con delle cesure nette: un principale tema disco fusion molto seventies e un ricorrente intermezzo floydiano, e la fusion progressiva di Living in the Future Past. Desert Varnish, con la sua jam ipnotica, è il punto saliente di tale espressione, mentre nelle arie rilassate di Wind Pillow e Lost Dreams si ritrova l’inerzia delle partiture per tastiere dei Greenslade. Si conclude con le due suite di puro progressive psichedelico Empty House e On the Edge of the Moon.