Pubblicato il Novembre 21st, 2018 | by DDG
0Christine and the Queens – Chris [French version] (2018)
1. Comme si on s’aimait
2. Damn, dis-moi
3. La marcheuse
4. Doesn’t matter (voleur de soleil)
5. 5 dols
6. Goya ! Soda !
7. Follarse
8. Machin-chose
9. Bruce est dans le brouillard
10. Le G
11. Les yeux mouillés
12. L’étranger (voleur d’eau)
Label: Because Music
Length: 44’ 33’’
Personnel
Christine and the Queens [Héloise Letissier] (Vocals) ● Cole M.G.N. (Bass, Drum Programming, Drums, Keyboards, Moog Synthesizer, Producer, Synthesizer, Vocal Producer) ● Dâm-Funk (Bass, Vocals, Keytar) ● Daniel Aged (Pedal Steel) ● Bastien Doremus (Drum Programming) ● David Frank (Bass, Keyboards, Piano) ● James Manning, Lance Tolbert (Bass) ● Marlon McClain (Guitar)
Héloise Letissier sceglie la California, e il team G-Funk di Cole M.G.N. e dell’ospite Dâm-Funk per dare seguito all’esordio CHALEUR HUMAINE (2014), disco di diamante che la aveva trasformata in una star del pop francese. La androgina performer transalpina mette in fila dodici brani dove il tiro funk e le minimali basi elettroniche sono a servizio della sua voce versatile, armonizzata e sdoppiata a dare profondità e colore a paesaggi sonori che restano soprattutto ritmici, con campionamenti anni ’80, chitarra e piano a riempire con parsimonia i vuoti e le pause che danno forza alle melodie.
Un disco pop, o addirittura dance, pieno di singoli efficaci – reali o potenziali. La componente fisica viene esaltata negli spettacoli dal vivo, dove i musicisti lasciano spazio allo show teatrale di Héloise e del suo nutrito corpo di ballo: i lanci di stampa evocano Michael e Janet Jackson o Madonna, ma certi suoni fanno pensare alle produzioni di Walter Becker (la Rosie Vela che echeggia in Damn, dis-moi), e le atmosfere richiamano chanteuses contemporanee (Camille, Claire Diterzi), cantautrici europee che sono forse nella discoteca della compositrice di Nantes (la prima Kate Bush che traspare anche nell’approccio all’esibizione, o i muscoli di Florence Welch e le svagatezze di El Perro del Mar che convivono in 5 Dols), ma anche la ricerca sull’elettronica portata avanti da musiciste coeve, come l’olandese Eefje de Visser.
A dare forza al disco, oltre ai ritornelli magnetici e ai ritmi trascinanti, sono i sentimenti e le storie – la sensualità aggressiva di Follarse, la canzone che si racconta di Comme si on s’aimait, o il ricordo dell’adolescenza di Goya ! Soda ! che diventa simbolo di ogni passione perseguita senza speranza: e per questo vale la pena recuperare la versione francese del disco, dove il cuore dietro i ritmi risalta più evidente, laddove la traduzione inglese finisce invece per normalizzare parte della bellissima anomalia dell’opera.