Pubblicato il Agosto 24th, 2016 | by Roberto Paravani
0Big Big Train – Far Skies Deep Time (2010)
1. Master Of Time
2. Fat Billy Shouts Mine
3. British Racing Green
4. Brambling
5. The Wide Open Sea
Etichetta English Electric Recordings/CD
Durata 41’02”
Greg Spawton (guitars, keyboards, bass) ● Andy Poole (bass, keyboards) ● David Longdon (lead & backing vocals, flute, accordion, mandolin, banjo, vibraphone, keyboards, percussion, theremin) ● Nick D’Virgilio (drums) ● Dave Gregory (guitars) ● Jonathan Barry (guitar on Fat Billy Shouts Mine) ● Martin Orford (keyboards on Fat Billy Shouts Mine) ● Danny Manners (double bass on British Racing Green) ● Tony Müller (piano on British Racing Green)
Ancora non si sono sopiti i clamori per l’eccellente The Underfall Yard pubblicato solo pochi mesi fa, che i Big big train tornano con un nuovo album. Loro in effetti lo chiamano EP ma negli anni ’70 una lavoro da 41 minuti era considerato normale e negli anni ’60 addirittura, lungo. Comunque lo si voglia considerare, questo Far Skies Deep Time va a confermare quanto di buono detto per il precedente album. Anzi, risulta esserne una sorta di appendice in quanto gli elementi caratterizzanti sono identici. E forse proprio questo è il difetto principale ed unico: non ci sono situazioni nuove, nessun cambiamento ne’ formale ne’ sostanziale. Addirittura alcune idee provengono per stessa ammissione del gruppo dalle session dell’illustre predecessore; prog rock sinfonico di matrice genesisiana, molto moderno, privo di ogni orpello e senza fronzoli. Suono molto denso, abbastanza classico senza, elettrico ma con un discreto quanto elegante uso di strumenti inconsueti quali il flauto, il banjo, il mandolino, la fisarmonica. Quindi, stesse caratteristiche, stessi temi, stessi suoni. Ma anche stessa qualità. C’ è anche la solita impegnativa suite finale a sigillare anche questa volta, l’opera. L’unica piccola sorpresa è una cover di Anthony Phillips. Un cover anomala: trattasi infatti di un demo: Master of time, che il grande Ant ha pubblicato come bonus track in una delle innumerevoli ristampe di The Geese & The Ghost. I Big Big Train la completano facendola propria con un arrangiamento largamente compatibile con i primi album dei Genesis. E il furore compositivo del gruppo inglese non termina qui: già pare siano quasi pronti oltre cento minuti di nuova musica, una selezione dei quali andrà a comporre il nuovo album che si intitolerà English Electric e/o una retrospettiva chiamata Station Masters. Ci attendiamo molto da tipi così ambizioni. Ma questa volta vogliamo ancora di più.