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Pubblicato il Settembre 6th, 2016 | by Paolo Formichetti

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Änglagård – Prog på Svenska (2014)

Tracklist
1. Introvertus Fugu (Den Asociala Blåsfisken) part 1
2. Höstsejd
3. Längtans Klocka
4. Jordrök
5. Sorgmantel
6. Kung Bore
7. Sista Somrar

Etichetta Änglagård Records

Durata 86’31”

Personell
Tord Lindman (guitar, vocals, gong, atmospheric sound) ● Linus Kåse (Hammond organ B-3, mellotron, Fender Rhodes, moog voyager, piano, soprano saxophone, vocals) ● Anna Holmgren (flute, saxophone, Mellotron, recorder, melodica) ● Johan Brand (bass, Moog Taurus basspedals, atmospheric sound) ● Erik Hammarström (Drums, cymbals, vibraphone, glockenspiel, tubular bells, cran casa, gong)

C’è stato un periodo, diversi anni fa, in cui trovare i dischi degli Änglagård era diventata una vera e propria impresa. La band si era sciolta, gli album non erano più stati ristampati, e l’unico titolo facilmente reperibile era rappresentato dal live Buried Alive, pubblicato dalla Musea nel lontano 1996. Il disco era la testimonianza dell’ultimo concerto del gruppo svedese prima dello scioglimento e, a giudicare da quanto scritto nelle note di copertina, non aveva pienamente soddisfatto gli stessi membri della band. Ascoltarlo, pertanto, immalinconiva non poco l’ascoltatore, in quanto si trattava di una sorta di “canto del cigno” dell’amato gruppo. Venti anni dopo, invece, ritroviamo la band in perfetta salute (nonostante i cambiamenti di formazione), con all’attivo un terzo album in studio (2012) apprezzato da critica e fan, nonché un’intensa attività concertistica nei teatri di mezzo mondo. A testimonianza di ciò ecco questo doppio album dal vivo registrato nel 2013 in tre concerti consecutivi tenuti in Giappone assieme ai Crimson ProjeKCt. La band si presenta sul palco del Club Città di Tokyo con una formazione che vede il ritorno del chitarrista Tord Lindman e la defezione di Olsson e Engdegård, peraltro ottimamente sostituiti da Erik Hammarström e Linus Kåse. La track list è costituita da sei brani, salomonicamente divisi tra i tre album in studio, più un brano inedito, l’opener Introvertus Fugu. Sullo stile della band è inutile dilungarsi, mentre vanno sicuramente sottolineati gli indubbi pregi di questo lavoro, ovvero un’ottima qualità di registrazione, gli arrangiamenti dei  brani che differiscono dalle versioni in studio in mille dettagli piccoli e grandi tutti da scoprire (uno su tutti, la Holmgren che si adopera spesso e volentieri al sax oltre che al flauto) e la presenza di un inedito che titilla non poco le aspettative dei fan riguardo il prossimo lavoro in studio. Non da ultimo, i due cd sono racchiusi in una confezione digipack veramente bella e tipicamente rappresentativa dello stile iconografico della band.

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