Pubblicato il Ottobre 1st, 2021 | by Antonio De Sarno
0Syndone – Kama Sutra (2021)
1. It’s Only Make Believin’
2. Nirvana
3. Carousel
4. Into the Kama
5. Bitches
6. You Still Shine
7. Sex Toys R Us
8. 2 Thousand 10
9. Sacred & Profane
10. We Are the World We Created
11. Peace on Earth
Etichetta MaRaCash/CD
Durata 44’02”
Nick Comoglio (Hammond, Moog, Juno dist., Mellotron) ● Riccardo Ruggeri (vocals) ● Marta Caldara (vibraphone, timpani) ● Gigi Rivetti (piano, Wurlitzer, Rhodes, Hammond, clavinet) ● Simone Rubinato (bass, fretless, Taurus bass) ● Eddy Franco (drums & percussion) ● David Jackson (sax on 7) ● Annie Barbazza (vocals on 4) ● Riccardo Diggiani (sitar) ● Gianluca Cagnani (pipe organ) ● Vincent Boniface (crystal flute) ● Claudio Adamo (baritone electric guitar) ● Andrea Manco (flute) ● Luigi Finetto (oboe) ● Luigi Picatto (clarinet) ● Budapest Scoring Symphonic Orchestra, conducted by Francesco Zago
In KAMA SUTRA l’apprezzato gruppo torinese capitanato dall’inossidabile Nik Comoglio insieme al vocalist Riccardo Ruggeri, affronta la relazione non semplice tra l’intimità, ovvero l’eros, e la modernità (social media e altro) intesa come specchio deformante della natura umana. Un concept anche nella forma questa volta, visto che la maggior parte dei brani è collegata tra di loro, e l’intera opera può anche essere vista come una sorta di mini-musical.
Perfettamente godibile nei suoi quarantaquattro minuti di difficile categorizzazione, una caratteristica ormai tipica del gruppo, in cui riescono a convivere gli elementi più disparati: dal rock al funky alla musica da camera. Non mancano i momenti pienamente sinfonici a rendere l’ascolto ancora più corposo. Va anche specificato che i testi sono completamente in inglese, evidentemente nella speranza di raggiungere un pubblico più ampio. Il futuro ci dirà se questa è stata una scelta azzeccata: al sottoscritto manca già la poeticità di alcuni momenti di estremo lirismo (vedi Vento Avverso su ODYSSEAS) raggiunti proprio attraverso l’idioma nostrano.
Grazie alla nuova sezione ritmica, costituita da Simone Rubinato ed Eddy Franco, tutto il disco suona più rock che mai, pur con gustosi inserti orchestrali, già a partire dell’iniziale It’s Just Make Believin’. In tutto questo s’insinua qualcosa di “altro”: ad esempio quando la seconda traccia, Nirvana, sfocia nel breve strumentale Carousel, dai tratti quasi Zappiani. Ecco, Zappa è sicuramente un punto di riferimento in quanto a libertà stilistica. Il passo rallenta per Into the Kama, con un bel duetto tra il nostro Riccardo e la bravissima Annie Barbazza, e una conclusione strumentale che si lascia ammaliare e apprezzare per la sua atmosfera orientale (cosa che permea tutto il disco, in realtà). La successiva Bitches, dopo la bella sezione orchestrale sopra un riff emersoniano, torna al rock dei primi due brani. You Still Shine si apre a delle vocalità soul molto interessanti nella seconda metà, dando davvero un bel saggio delle abilità canore e interpretative di Riccardo, qualora ce ne fosse ancora bisogno. Aria da musical postmoderno anche nella strabiliante Sex Toys r Us, dal tema scottante, soprattutto in ambito prog, con ospite David Jackson al sax.
La stessa atmosfera aleggia anche nei brani conclusivi del disco, soprattutto in We Are The World We Created e la brevissima e conclusiva Peace on Earth. KAMA SUTRA è un disco sicuramente stratificato e che a un primo ascolto può risultare di difficile interpretazione ma che, nota dopo nota, ci mostra il percorso inedito e coraggioso intrapreso dalla band. A questo punto, tutto è possibile.