Pubblicato il Febbraio 1st, 2021 | by Paolo Carnelli
0Stick Men featuring Gary Husband – Owari (2020)
1. Hajime (Peace)
2. Hide The Trees
3. Cusp
4. Larks’ Tongues In Aspic, Part II
5. Schattenhaft
6. Crack In The Sky
7. Owari
8. Prog Noir
9. Swimming In T
10. Level 5
11. Bonus Track: The End Of The Road
Etichetta Moonjune/CD
Durata 77’10”
Personell
Tony Levin (Chapman Stick, voice) ● Pat Mastelotto (Acoustic and electronic drums & percussion) ● Markus Reuter (Touch Guitars AUB, soundscapes) ● Gary Husband (Keyboards)
Marzo 2020. Avevamo lasciato Markus Reuter e Gary Husband in uno studio di Tokyo, intenti a registrare l’affascinante MUSIC OF OUR TIMES. Ora li ritroviamo, in realtà qualche giorno prima, sul palco del Blue Note di Nagoya insieme a Tony Levin e Pat Mastelotto, ovvero gli Stick Men al completo. OWARI documenta infatti la prima – e unica – data dello sfortunato tour asiatico della band, andata in scena esattamente la sera prima dello stop imposto dalla pandemia di Covid-19. Nella sfortuna, la fortuna ha voluto che la band avesse ormai preso l’abitudine di registrare ogni sua esibizione dal vivo e che quindi questa splendida performance non sia rimasta confinata esclusivamente al pubblico giapponese, trovando invece la strada del nostro lettore Cd.
Nei suoi settantasette intensi minuti, OWARI documenta infatti l’ennesimo volo senza rete del pirotecnico trio, che come già avvenuto altre volte negli ultimi anni accoglie sul palco anche un ulteriore musicista ospite: dopo il violinista David Cross e il fiatista Mel Collins, è la volta del fenomenale tastierista inglese, già con John McLaughlin, Allan Holdsworth e Billy Cobham. E qui le cose, almeno sulla carta, potrebbero diventare complicate, dato l’ampio spettro timbrico a disposizione di Husband e il pochissimo tempo disponibile (giusto un paio d’ore di prove) per integrare il suo contributo nelle composizioni. Ma la musica è un linguaggio universale, perlomeno per chi è in grado di parlarlo fluentemente. Il risultato è quindi un live sorprendente e variegato, in cui ognuno dei musicisti riesce a dare il massimo: non solo i brani degli Stick Men si giovano enormemente dell’ampliamento della palette sonora portato in dote dal tastierista, ma le improvvisazioni suonano realmente di un altro pianeta, tra rivoli di note che scorrono seguendo i percorsi più disparati.
Per i fan dei King Crimson non potevano mancare due bocconcini prelibati: Larks’ Tongues In Aspic Part II e Level 5. Due brani pubblicati a trent’anni di distanza uno dall’altro – 1973 e 2003 – ma in cui l’apporto di Husband risulta egualmente ispirato e intrigante: su Larks’ in particolare, grazie alle parti di piano elettrico, costantemente in bilico tra “dentro” e “fuori” tema; ma anche sulla potentissima Level 5, dove le fughe solistiche del tastierista spingono l’algido brano strumentale verso inedite traiettorie fusion. Mettete in conto anche l’eccellente qualità della registrazione e capirete perché questo OWARI è un live davvero imperdibile.