Pubblicato il Settembre 4th, 2016 | by Paolo Carnelli
0Ranestrane – A Space Odissey pt.1: Monolith (2013)
1. Semi
2. Fluttuerò
3. Stazione Orbitante Uno
4. Materna Luna
5. Clavius
6. Il Monolito di Tycho
Etichetta Ma.Ra.Cash/CD
Durata 50’21”
Daniele Pomo (vocals, drums, percussion & flute) ● Massimo Pomo (acoustic, classical & electric guitars) ● Riccardo Romano (keyboards, arp & programming) ● Maurizio Meo (bass & double bass). Special guests: Steve Rothery (electric guitar) ● Steve Hogarth (narrative)
L’avventura delle RanestRane continua. Dopo gli inospitali castelli della Transilvania e il dedalo di corridoi dell’Overlook Hotel, le Rane volano nello spazio cercando di catturare in musica le suggestioni visive dell’Odissea di Stanley Kubrick. Il risultato, grazie anche alla presenza di due prestigiosi special guest come Steve Hogarth e Steve Rothery, è ancora una volta di alto livello. Il gruppo, conosciuto e apprezzato per i suoi “cineconcerti”, con A Space Odissey decide di alzare ulteriormente il tiro: non solo il progetto è articolato in ben tre capitoli destinati a essere pubblicati nel corso dei prossimi tre anni, ma per la prima volta la band accoglie al suo interno alcuni special guest di notevole spessore. In questo primo episodio, intitolato Monolith, a Daniele Pomo, Massimo Pomo, Riccardo Romano e Maurizio Meo si aggiungono infatti Steve Rothery e Steve Hogarth, ovvero la chitarra e la voce dei Marillion. Il primo impreziosisce con il suo caratteristico suono lirico e ispirato due tracce, Materna Luna e Il Monolito di Tycho; il secondo è presente nell’inedita e riuscitissima veste di voce narrante. Il viaggio musicale prende avvio, come da sceneggiatura, nella preistoria dell’umanità, per proiettarsi poi – attraverso il celebre lancio in aria di un osso da parte di un ominide – verso le profondità dello spazio dove orbitano gigantesche stazioni stellari. Come di consueto, la rock opera delle RanestRane miscela sapientemente testi originali e spezzoni tratti dai dialoghi del film, accompagnando in completa sintonia, oltre che sincronia, il fluire delle immagini e il ritmo del montaggio: l’arrivo del Dr. Floyd sulla base spaziale, la sua telefonata alla figlia che lo attende sulla Terra, le riunioni operative, fino alla spedizione per esaminare in prima persona il misterioso monolito nero che è stato recentemente scoperto e dissotterrato sulla luna. L’incontro con il gigantesco artefatto e la sua improvvisa, imprevista attivazione, rappresentano il vertice sonoro ed emozionale dell’opera delle Rane, e un tuffo al cuore per l’ascoltatore…