Pubblicato il Agosto 30th, 2018 | by Roberto Paravani
0Fairport Convention – A Tree With Roots (2018)
1. Fairport Convention – Si Tu Dois Partir
2. Fairport Convention – Jack O’Diamonds
3. Fairport Convention – Lay Down Your Weary Tune
4. Fairport Convention – Dear Landlord
5. Fairport Convention – Open The Door Richard
6. Fairport Convention – I’ll Keep It With Mine
7. Fairport Convention – Percy’s Song
8. Fairport Convention – Ballad Of Easy Rider
9. Fairport Convention – George Jackson
10. Sandy Denny – It Ain’t Me Babe
11. Sandy Denny – Tomorrow Is A Long Time
12. Fairport Convention – Down In The Flood
13. Fairport Convention – Days Of 49
14. Fairport Convention – All Along The Watchtower
15. Fotheringay – Too Much Of Nothing
16. Fairport Convention – Million Dollar Bash
17. Fairport Convention – Knockin’ On Heaven’s Door
Etichetta Island
Durata 70’05”
Varie formazioni
Lo sterminato canzoniere dei Fairport Convention è sostanzialmente divisibile in tre diverse categorie: pezzi scritti in proprio, brani presi dalla tradizione folk e riarrangiati, cover di altri artisti. Rispetto a questa ultima tipologia, l’autore nettamente più saccheggiato dal gruppo inglese, è Bob Dylan ovvero colui che probabilmente ha avuto più influenza sulla musica del gruppo. I Fairport hanno festeggiato da poco i 50 anni e in questo periodo le pubblicazioni fioccano; ora ad esempio, la loro vecchia etichetta Island ha immesso sul mercato una interessante antologia contenente proprio le canzoni di Dylan che, nella prima fase della carriera, sono state reinterpretate dal gruppo inglese.
L’antologia non poteva che iniziare con Si Tu Dois Partir, una strampalata quanto riuscita versione di If You Gotta Go, Go Now in salsa cajun ed in lingua francese, visto che si tratta del primo e unico 45 giri dei Fairport Convention finito in classifica. Segue tutto il resto, attingendo in alcuni casi a versioni alternative, demo, live. Ma non solo. I compilatori hanno giustamente pensato di integrare il lotto dei brani scelti con quelli dei Fotheringay, gruppo formato da Sandy Denny insieme al compagno Trevor Lucas e attivo dal 1970 al 1971, quando i due e il chitarrista statunitense Jerry Donahue (ri)entraranno nei Fairport. E poi un paio di pezzi del repertorio solistico della Denny; tra questi l’episodio migliore dell’intera antologia: una emozionante versione demo di It Ain’t Me Babe registrata a metà anni sessanta con una chitarra ed una voce acerba, stentorea, irriconoscibile ma già straordinariamente fascinosa.
A di là delle interessanti rarità, non ci sono inediti: i curatori avrebbero potuto magari attingere a qualche registrazione della seconda fase della carriera della band, visto che i Nostri non hanno mai smesso di omaggiare il menestrello di Duluth soprattutto dal vivo, ma probabilmente problemi legati ai diritti discografici hanno impedito che l’antologia fosse più saporita e da “interessante” diventasse “essenziale”. Peccato. Rimangono comunque un pugno di eccellenti canzoni, cui il gruppo – soprattutto ove presente la divina Denny – aggiunge freschezza e vivacità in dosi tali da non farle sfigurare di fronte agli originali.