Pubblicato il Dicembre 19th, 2017 | by Antonio De Sarno
0No-Man – Returning Jesus (2017/2001)
CD 1
1. Only Rain
2. No Defence
3. Close Your Eyes
4. Carolina Skeletons
5. Outside The Machine
6. Returning Jesus
7. Slow It All Down
8. Lighthouse
9. All That You Are
CD 2
1. Something Falls
2. Close Your Eyes – 1998 EP version
3. Carolina Reprise
4. Until Tomorrow – Hi-Fi
5. Chelsea Cap
6. Darkroom
7. Until Tomorrow – Lo-Fi
8. Song About The Heart
9. Lighthouse – First Demo
10. Darkroom – Alternate Version
11. Like A Child
12. Chelsea Cap – Alternate Version
13. Lighthouse – Second Demo
14. Slow It All Down – Long Version
15. All That You Are – Demo
Etichetta Kscope/2 CD
Durata 54’00” + 78’29”
Tim Bowness (vocals) ● Steven Wilson (instruments) ● Steve Jansen (drums, percussion) ● Colin Edwin (bass & double bass) ● David Kosten (synth drone, ride cymbal) ● Theo Travis (saxophone, flute) ● Ian Carr (trumpet) ● Ian Dixon (trumpet, flugelhorn) ● Ben Christophers (acoustic guitar) ● Rick Edwards (percussion) ●
Sebbene l’ultimo disco in studio risalga a quasi dieci anni fa, non possiamo sicuramente accusare Steven Wilson e Tim Bowness di inattività. Questa ristampa “definitiva” ed “expanded” del quarto album in studio (del 2001) arriva alla fine di un 2017 già pieno per i due protagonisti, ma ci permette di riassaporare le atmosfere introspettive del duo in compagnia di eccellenti ospiti musicali quali, ad esempio, Steve Jansen, immediatamente riconoscibile alla batteria come al solito. D’altronde il sound del primo gruppo del percussionista, i Japan, è tra le influenze che affiorano più spesso nei No-Man, insieme ai Talk Talk e pochi altri.
La maestria del signor Wilson raggiunge vette senza uguali, poi, in brani come Carolina Skeletons, dove le parti minimaliste di chitarra penetrano i nostri sensi insieme alle dolci melodie vocali di Tim Bowness, o le inaspettate aperture prog-sinfoniche di Lighthouse, come riconosce lo stesso Tim nelle esaurientissime note di copertine. All That You Are, una ballata struggente ma poco conosciuta ai più, chiude in modo sublime il primo dei due dischi.
Cos’altro ci riserva questo disco? un intero CD di outtake e demo di brani che, per un motivo o un altro sono collegati al disco principale, per l’occasione molto ben rimasterizzato dall’esperto Wilson. Versioni alternativi di canzoni, tra cui la bellissima Until Tomorrow, presente in un EP insieme ad altri pezzi qui presenti.
Una buona occasione per i fan di SW di esplorare questa carriera parallela dove il discorso musicale è sempre riconoscibile come suo ma che intraprende delle strade che i Porcupine Tree (o i successivi dischi solisti) non hanno potuto esplorare.