Pubblicato il Marzo 22nd, 2017 | by Roberto Paravani
0YES – Close To The Edge (1972)
Tracklist
Lato A
1. Close To The Edge
Lato B
1. And You And I
2. Siberian Khatru
Personell
Jon Anderson – lead vocals ● Steve Howe – guitar, vocals ● Chris Squire – bass guitar, vocals ● Rick Wakeman – keyboards ● Bill Bruford – drums, percussion
Con il quarto album FRAGILE, pubblicato nel novembre del ’71, gli Yes avevano dimostrato di potersi muovere in qualsiasi direzione, realizzando un lavoro disomogeneo ma profondamente innovativo. Con CLOSE TO THE EDGE (1972), i cinque musicisti si spingono ancora oltre dando vita a un disco strutturalmente più omogeneo ma, paradossalmente, ancora più sperimentale….
Le prime session di registrazione di CLOSE TO THE EDGE risalgono ai primi di febbraio del ’72 agli Advision Studios di Londra. Pochi giorni in studio, poi via per un nuovo tour americano di ben 36 date, del resto c’era da capitalizzare il successo del singolo Roundabout. A maggio la band riprenderà a provare il nuovo materiale nei locali di una scuola di danza, per tornare agli Advision solamente a giugno. La formazione è la stessa del precedente FRAGILE: oltre ai tre membri fondatori Jon Anderson, Chris Squire e Bill Bruford sono presenti il tastierista prodigio Rick Wakeman e il chitarrista Steve Howe, più il tecnico del suono e produttore – nonché sesto membro del gruppo a tutti gli effetti – Eddie Offord. Roger Dean è confermato nelle vesti di illustratore grafico e oltre a impreziosire la copertina e l’interno dell’album, disegna il nuovo logo della band, quello che ancora ai giorni nostri identifica il gruppo in tutto il mondo. Sotto la spinta creativa di Anderson e Howe, i cinque sviluppano una serie infinita di sezioni musicali apparentemente slegate tra loro, un puzzle sonoro chiaro (forse) solo nella testa dei due visionari autori, che viene assemblato pazientemente da Squire e Offord. Di fatto le canzoni non esistono sino al termine del missaggio: i musicisti dovranno imparare a suonarle solo dopo averle registrate.
Si iniziava registrando un pezzo e poi, arrivati a metà, nessuno sapeva come diavolo dovesse finire. Non si poteva eseguire un brano dall’inizio alla fine perché nessuno di noi aveva le idee chiare. Potevamo soltanto immaginare come un brano dovesse suonare, provando un frammento alla volta, in studio… — BILL BRUFORD
Se IN THE COURT OF THE CRIMSON KING dei King Crimson è il disco-icona dell’intero movimento progressivo, CLOSE TO THE EDGE è forse il punto più alto del sottogenere sinfonico. E’ anche la dimostrazione di quanto possa essere potente e fascinoso il prog quando fantasia e ambizione spingono la musica in ogni direzione, senza limiti e oltre gli stereotipi. CLOSE TO THE EDGE contiene tre lunghe canzoni assolutamente epiche. La title track riempie il primo lato dell’ LP ed è una sorta di ottovolante emotivo, un’alternanza continua tra tensione e calma, tempesta e bonaccia. And You And I rappresenta probabilmente l’apice del disco e il culmine dell’abilità del gruppo in fatto di costruzione melodica. Siberian Khatru al contrario, chiude l’album con un furioso e dissonante impeto quasi di stampo jazz-rock. Anderson si occupa di quasi tutti i testi: è un avido lettore di trattati di filosofia e religione e da queste letture trae spunto per veri e propri poemi sonori il cui significato è assolutamente incomprensibile a tutti, anche perché ormai pensa alla propria voce come uno strumento da cui ricavare nuovi suoni.
Le modalità di composizione e registrazione dell’album annoiano, anzi, infastidiscono Bruford, in cui alberga latente un’anima da jazzista e sperimentatore: Bill sogna e alla fine ottiene un posto nei King Crimson, gruppo di minor successo ma in cui sente di poter crescere artisticamente e professionalmente. Il suo abbandono avviene appena terminate le registrazioni di CLOSE TO THE EDGE e solo pochi giorni prima dell’ennesimo tour americano. Bruford è sostituito in fretta e furia da un amico di Offord, Alan White, batterista meno fantasioso ma più potente, che all’epoca vantava già importanti esperienze da turnista al fianco di gente come John Lennon, George Harrison e Joe Cocker. Con l’abbandono del suo primo batterista, il gruppo perde un pezzo inconfondibile del proprio sound: la formazione che ha registrato con Offord due album fantastici quali FRAGILE e CLOSE TO THE EDGE rimarrà la migliore line up nella storia degli Yes, sia dal vivo che in studio.