Pubblicato il Settembre 28th, 2016 | by Paolo Carnelli
0Nosound – Scintilla (2016)
1. Short Story
2. Last Lunch
3. Little Man
4. In Celebration Of Life
5. Sogno e Incendio
6. Emily
7. The Perfect Wife
8. Love Is Forever
9. Evil Smile
10. Scintilla
Etichetta Burning Shed/CD
Durata 48’57”
Giancarlo Erra (vocals, guitars, keyboards) ● Marco Berni (keyboards, vocals) ● Alessandro Luci (bass, upright bass, keyboards) ● Paolo Vigliarolo (acoustic & electric guitars) ● Giulio Caneponi (drums, percussions, vocals) Special guests: Marianne De Chastelaine (cello), Vincent Cavanagh (vocals on tracks 4 & 7), Andrea Chimenti (vocals on track 5)
Tre anni fa ero seduto su una panchina a Roma insieme a Giancarlo Erra, artefice e responsabile del progetto Nosound. Una scena curiosamente simile a quella della copertina del debut album del gruppo, SOL 29 del 2008. La pubblicazione del quarto lavoro in studio, Afterthoughts, aveva lanciato dei segnali inequivocabili: la stessa presenza in veste di ospite dell’ex batterista dei Porcupine Tree, Chris Maitland, testimoniava una tensione sotterranea verso la materia, uno scollamento dal mondo sonoro etereo e un po’ distante a cui i precedenti lavori del gruppo ci avevano abituato. Alla mia domanda su un possibile cambiamento di rotta, Giancarlo rispose in maniera sorprendente, affermando che sostanzialmente non ne sentiva ancora l’esigenza. Tre anni dopo, evidentemente quella “scintilla” ha trovato la strada per propagarsi e diventare tempesta. Scintilla come il titolo del nuovo album dei Nosound, e mai titolo fu più appropriato. Tante e tanto forti le sensazioni all’ascolto. Un album di canzoni e di confessioni, ma non solo: un lavoro che non parla alla pancia o alla testa, ma va diretto al cuore. Dieci brani in cui la consueta malinconia cinematografica in 16:9 lascia il posto all’elogio del quotidiano di un film di Rohmer. Un disco se vogliamo un po’ meno psichedelico, un po’ più post rock, come testimonia anche la presenza massiccia e ispirata del violoncello di Marianne De Chastelaine. Un po’ più lontano dalle radici sempre ben piantate nella lezione di Pink Floyd e Porcupine Tree, e un po’ più vicino alle emersioni sonore crepuscolari di Mogwai e Sigur Ros, mescolate alla consueta attenzione per il dettaglio e le sfumature. Anche la scelta di coinvolgere due voci “esterne” come Vincent Cavanagh degli Anathema e il cantautore emiliano Andrea Chimenti si rivela decisamente azzeccata: Sogno e Incendio è una folgorazione e la sensazione che dopo quasi due lustri il percorso dei Nosound sia appena incominciato…