Libri

Pubblicato il Settembre 15th, 2016 | by Roberto Paravani

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Mario Giammetti – Mike Rutherford – Silent Runner (2011)


Casa editrice Edizioni Segno/Libro

Pagine 320

Credo che tutti i lettori conoscano ormai alla perfezione Mario Giammetti: giornalista, editore di Dusk, l’unica rivista mondiale dedita ovviamente agli stessi Genesis ed autore di innumerevoli libri, in poche parole uno dei massimi esperti del mondo Genesis. La sesta uscita nella serie di lavori dedicata da Giammetti ai componenti del gruppo inglese è incentrata su Mike Rutherford, l’elemento forse meno stimato tra tutti i Genesis ‘importanti’, sia dal punto di vista della composizione che da quello strumentale. In realtà il libro smentisce almeno in parte questi preconcetti e provvedere a rivalutare la figura silenziosa del bassista, soprattutto nelle composizioni, oltre a sottolinearne l’importanza decisionale in seno al gruppo, da vero leader o quantomeno da co-leader. Il racconto si snoda dalla nascita dell’artista ai giorni nostri, prendendo in considerazione soprattutto la musica: gli episodi dalla vita privata sono ridotti al minimo e mancano clamorosi scoop pruriginosi (va detto peraltro che tutti i membri dei Genesis sono tra le rock-star meno trasgressive). La musica quindi è al centro del discorso: quella dei Genesis, ma principalmente quella scritta da Rutherford in proprio per tutti i lavori lontani dal gruppo base, in primis Mike & the Mechanics con cui il nostro si è divertito ed ha venduto una decina di milioni di album; briciole rispetto al gruppo madre ma un’enormità rispetto a quanto hanno venduto gli altri, vedi Anthony Phillips su tutti. La musica quindi, raccontata nella fase di preparazione, composizione, registrazione, promozione e infine sul palco, fasi descritte con una completezza di particolari fuori dal comune e descritta essa stessa: come sempre Giammetti indugia nel narrare le note, seguendo una pratica discutibile. Per il resto giù il cappello per un’opera che ha molti pregi, il più vistoso dei quali è la messe di dichiarazioni di Mike e di tutti gli altri protagonisti della storia, testimonianze raccolte spesso dallo stesso autore. Completa il tutto una appendice di Massimo Satta sulle collaborazioni e una discografica che definire dettagliata è poco.

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