Pubblicato il Settembre 10th, 2016 | by Paolo Carnelli
0Marco Iacobini – The Sky There’ll Always Be (2013)
1. The Great Rush
2. Where the Angels Come Down
3. Smoky Club s Blue Light
4. Red Sunset on L.A.
5. A Cup of Shred Wine (Part One)
6. Sunny Day With You
7. 18F
8. A Cup of Shred Wine (Part Two)
9. The Sky They ll Always Be
10. Solid Rock
11. Eolian Island
Etichetta Muso Entertainment/CD
Durata 49’44”
Marco Iacobini (guitars). Special guests: Stefano Sastro, Cristiano Micalizzi, Carl Verheyen, Stu Hamm, Jason Harrison Smith, Billy Sheehan, Mike Terrana, Thomas Lang, Dave Weckl, Phil Maturano, Keith Carlock, Philippe Saisse, Joel Taylor, Fabio Trentini, Tony Levin, Bill Bergman
Siete curiosi di ascoltare suonare insieme Tony Levin e Mike Terrana, Stu Hamm e Dave Weckl o magari Billy Sheehan e Thomas Lang? The Sky That’ll Always Be è questo e molto di più: una giostra musicale orchestrata dalla chitarra fulminante di Marco Iacobini e da un songwriting tirato a lucido. Del resto per il suo ritorno in pista a cinque anni dal precedente album in studio, Marco ha puntato fin da subito su un progetto ambizioso che non ammettesse compromessi di sorta: ecco quindi i migliori studi di registrazione, in Italia e negli States, e i migliori musicisti disponibili. Non solo bassisti e batteristi, ma anche chitarristi come Carl Verheyen (Supertramp) e tastieristi come gli ottimi Philippe Saisse (PSP) e Stefano Sastro. Quello che fa realmente la differenza però, sono le note che escono dalla chitarra di Iacobini: qualcuno ha definito il suo stile un incrocio tra Steve Lukather e Steve Vai, ma al di là della tecnica, la chiave di volta sta tutta nella continua tensione lirica, nella ricerca di melodie che trasmettano qualcosa all’ascoltatore che vada oltre il solito giramento di testa. Quando il chitarrista romano mette la macchina in folle lungo la discesa, la musica scorre via libera che è una bellezza: basti ascoltare la mini suite in due parti A Cup of Shred Wine, dove Allan Holdsworth e Toto si fondono miracolosamente in un capolavoro di equilibrio jazz rock, o le atmosfere calde e avvolgenti della conclusiva Eolian Islands. Impossibile rimanere indifferenti, The Sky That’ll Always Be è proprio un bel sentire: più che un album di un grande chitarrista, un grande album di un ottimo compositore.